“Contro il terrorismo? Intelligence e integrazione”

Dario Romano interviene sugli attentati che hanno causato decine di vittime a Bruxelles

Anche il presidente del consiglio comunale di Senigallia, Dario Romano, interviene sugli attentati terroristici di Bruxelles avvenuti nella mattinata di martedì 22 marzo 2016. “Una tragedia che sento sulla pelle, avendo studiato e lavorato a Bruxelles per molto tempo“.

L’esponente ha annunciato chiaramente il rischio del fenomeno “di avvelenare la convivenza civile nelle nostre città”. E per contrastarlo “è necessario evitare gli errori commessi in passato e invertire immediatamente la tendenza. Da un lato, non possiamo più sottovalutare i pericoli provenienti dalle grandi periferie urbane segnalati dalle intelligence europee, dall’altro, è necessario costruire più solide politiche di integrazione per non far cadere migliaia di musulmani di seconda e terza generazione nella rete del fondamentalismo“.

Comune di Senigallia

“Migliorare l’accesso delle donne ai luoghi decisionali è un passo fondamentale per raggiungere la concreta parità”

“La proposta avanzata dall’assessore regionale Manuela Bora non solo è condivisibile, ma si pone perfettamente in linea con gli indirizzi già assunti dalla legge elettorali per i Comuni e con quelli previsti dall’ Italicum. Per questo credo vada fortemente sostenuta anche dalle istituzioni locali, affinché la parità tra uomo e donna negli organi elettivi possa al più presto diventare una pratica effettiva”.

Così il presidente del consiglio comunale di Senigallia, Dario Romano, sull’iniziativa dell’assessore Manuela Bora per il riequilibrio della rappresentanza tra i sessi nel consiglio regionale.

“Oggi – continua Romano – la parità tra i sessi è un principio su cui tutti dicono di essere d’accordo, ma purtroppo dobbiamo constatare che si fa ancora molta fatica a tradurlo in una prassi condivisa. Ciò, peraltro, non riguarda solo il tema della rappresentanza all’interno delle istituzioni, ma più in generale la società, dalla famiglia al mondo del lavoro. Vincere questa sfida, che è anzitutto una questione di civiltà, richiede a ciascuno di noi di investire risorse e saperi, di cambiare il modo di affrontare i rapporti sociali con l’altro sesso, di mettere in gioco abitudini e antichi cliché. E allora ben venga che sia la politica, la tanto vituperata politica, a dare il primo esempio. Migliorare l’accesso delle donne ai luoghi decisionali, infatti, è un passo fondamentale per raggiungere la concreta parità tra uomo e donna in ogni sfera del quotidiano”.

 Comune di Senigallia

Petardo in Consiglio comunale, il presidente Dario Romano: “Offese le istituzioni democratiche”

Di seguito la dichiarazione del presidente del consiglio Dario Romano sull’esplosione avvenuta martedì nella Residenza municipale mentre erano in corso i lavori del consiglio comunale.

“A prescindere dalla natura, bravata o intimidazione, siamo di fronte a un gesto di inaudita gravità; un atto senza precedenti che offende le istituzioni cittadine e i valori democratici. Se c’è chi pensa di fermare od ostacolare i lavori del consiglio comunale con la violenza e la minaccia, si sbaglia di grosso. Nella nostra città c’è un sindaco, un presidente del consiglio, una maggioranza e un’opposizione democraticamente eletti, che costituiscono il riferimento del dibattito politico e amministrativo.

Un ringraziamento al sindaco e a tutti i consiglieri, che con grande senso di responsabilità, dopo aver verificato che nessun cittadino, dipendente o collega fosse ferito, hanno consentito la ripresa dei lavori e votato un’importante variante urbanistica, fondamentale per lo sviluppo della città”.

 

Comune di Senigallia

Intervista al Presidente Dario Romano

Trasparenza e unione di intenti, sono queste le priorità per il 2016 del Presidente del Consiglio Dario Romano. A 29 anni, tra i più giovani di tutto il centro Italia, Romano si trova a coprire una carica prestigiosa, ma estremamente delicata. Dopo 6 mesi di lavoro, il Presidente racconta al Carlino la sua esperienza.

Presidente, qual è il bilancio dopo 6 mesi di lavoro?

Sono cambiate parecchie cose dal giorno della mia elezione. Durante la prima seduta la tensione post-elettorale si è riversata nell’assise consiliare e ho dovuto forzare alcune decisioni per permettere lo svolgimento dei lavori. Da quel giorno, dopo aver dialogato con tutte le forze di maggioranza e opposizione, si è creato un clima molto diverso, basato sul rispetto reciproco e sulla critica.

Cosa si prova ad essere la seconda carica comunale a soli 29 anni?

Tra le possibilità che si prospettavano prima delle elezioni, la Presidenza del Consiglio Comunale non era tra le opzioni. Quando la maggioranza e il Sindaco mi hanno chiesto di ricoprire questo ruolo, ho accettato pur comprendendo le difficoltà data la mia età.

Quale è stato il momento clou della sua esperienza?

L’approvazione del Bilancio preventivo 2015 di fine luglio è stato il passaggio cruciale. Siamo riusciti ad approfondire e approvare un bilancio difficile, sembra che il prossimo anno ci siano buone possibilità di lavorare con numeri diversi.

Ed ora quali sono le priorità?

Dobbiamo capire come i piccoli comuni potranno associare sempre più servizi con realtà più importanti come la nostra. Un comune che va da Senigallia e comprenda tutta la vallata del Misa e del Nevola è l’obiettivo finale: altre soluzioni hanno poco senso, favorire fusioni tra comuni di 2mila  abitanti è solo un modo di aggirare le normative contabili per ottenere qualche risorsa in più. Dobbiamo puntare al miglioramento di servizi attraverso l’estensione dei possibili fruitori e sulla formazione di funzionari pubblici.

Si è adoperato molto per valorizzare OpenMunicipio, cosa significa per i cittadini?

OpenMunicipio è uno strumento fondamentale di questa amministrazione che mette al centro il tema della trasparenza visto che abbiamo un assessore che si occupa della questione in maniera strutturale. E’ fondamentale pensare che il contribuente, possa avere una lente di ingrandimento valida e sempre a disposizione per valutare come vengono utilizzati i fondi pubblici.

 

Nicolò Scocchera

Intervento su 25 novembre, giornata contro violenza sulle donne

Oggi, 25 novembre 2015, diventa sempre più difficile occuparsi e dedicare una giornata ad un tema specifico. Le tensioni geopolitiche che a livello mondiale stanno facendo preoccupare l’intera umanità ci dovrebbero portare a riflessioni più ampie che non dovrebbero di certo esaurirsi in 30 minuti di interventi di un Consiglio Comunale di un comune di una piccola regione dell’Italia, parte di una Europa sempre più ferita e all’interno di un conflitto che sta prendendo dimensioni praticamente mondiali. Oggi, però, è una giornata davvero particolare –citando Ettore Scola. Pertanto abbiamo deciso, come Presidente del Consiglio assieme a tutti i capigruppo, di onorare questa data con un punto all’ordine del giorno. Le Comunicazioni del Presidente (e di tutto il Consiglio), che userò oggi per la prima volta da quando mi sono insediato, riguardano la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Questa giornata nacque nel 1999, dopo che l’Assemblea ONU scelse questa data in ricordo degli efferati omicidi nel 1960 delle sorelle Mirabal, 3 rivoluzionarie donne dominicane che provarono in ogni modo a contrastare il regime trentennale del dittatore Rafael Leonidas Trujillo.

I dati sono sconvolgenti: inutile e forse anche ridondante ripeterli tutti qui, ma 2 elementi vanno citati. Ad oggi ci sono più di 100 Paesi, nel mondo, che sono privi di una legislazione specifica contro la violenza domestica. L’altro impressionante numero è che, attualmente, più del 70% delle donne nel mondo sono state vittime nel corso della loro vita di violenza fisica o sessuale da parte di uomini.

La violenza sulle donne avviene dappertutto, infatti, anche in Paesi universalmente riconosciuti come avanzati da un punto di vista dei diritti civili, dell’uguaglianza e dell’emancipazione. Penso ai Paesi nordeuropei e in particolar modo a quelli latini, ad esempio, dove ad un elevato livello di cultura e civiltà corrisponde ahimè un numero molto alto di casi di violenza domestica. Il vero problema della violenza di genere, infatti, sta nella cultura possessiva maschile molto presente nella nostra società che porta a considerare la donna come un mero oggetto da allontanare, amare in maniera malata, picchiare. Le donne purtroppo non hanno la capacità di reagire o di denunciare proprio perché sono sole, isolate, non supportate adeguatamente. E’ necessario creare, quindi, standole vicino e affiancandole in ogni passo importante, una cultura forte nelle donne: una cultura che prediliga la prevenzione e l’antiviolenza come cardini della propria azione.

C’è poi un altro grande elemento su cui fondare una vera e propria reazione di massa nei confronti di questa becera violenza: il lavoro. Si dice sempre che il lavoro è dignità, e questa frase per le donne vale ancora di più. La violenza infatti agisce su due lati: il primo è come causa di insuccesso lavorativo. Come disse anni fa Michelle Bachelet, la violenza influisce sui risultati scolastici delle donne, sulle loro capacità di successo al lavoro e quindi nella res publica. Dall’altro lato, è estremamente attuale il tema della discriminazione e dell’accesso al lavoro per le donne. Non è ovviamente un tema di violenza fisica, ma questo argomento si collega a un discorso di ritardi in termini di diritti, legislazione ed uguaglianza. Questi inaccettabili ritardi si ripercuotono nella vita di tutti i giorni, in quanto molte ricerche hanno certificato che laddove il lavoro è sia della donna che dell’uomo nella famiglia i bambini vivono meglio, non solo in termini materiali ma anche di benessere psicologico. Quindi c’è una maggiore sicurezza in tutto l’ambiente familiare. Quell’ambiente familiare spesso lacerato dove si consumano gran parte delle violenze domestiche non dichiarate dalle donne.

Prima di concludere vorrei rivolgermi a noi stessi ma in particolare alle donne elette e nominate: dobbiamo lavorare tutti insieme affinché il concetto di quota rosa non esista più. Le quote rosa sono l’unico strumento –sbagliato- per correggere la discriminazione maschile che avviene quotidianamente contro il genere femminile. Alle donne e agli uomini che ricoprono incarichi di vertice nelle istituzioni spetta invece il compito di risolvere i problemi quotidiani della vita delle donne, primi fra tutti la violenza e le discriminazioni sul posto di lavoro. E ora lascio gli spazi agli altri interventi concludendo con una citazione del premio Nobel per la pace Elie Wiesel:

“Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”.

Il Consiglio comunale di Senigallia compatto a favore del riconoscimento della Lis

Il sindaco Mangialardi: “da tempo siamo in prima fila, con il presidente Ens Pieroni, perché la lingua dei segni diventi ufficiale”

Il consiglio comunale di Senigallia si schiera compatto a favore della lingua dei segni italiana. È stata infatti approvata all’unanimità la mozione presentata dal sindaco Maurizio Mangialardi e dal presidente Dario Romano per sollecitare il governo e la Regione a riconoscere la Lis come lingua ufficiale.

Il testo della mozione prevede anche la messa in campo di azioni volte a sensibilizzare la cittadinanza e a superare le barriere di comunicazione attraverso l’utilizzo della Lis negli impegni pubblici, compatibilmente con le disponibilità finanziarie dell’ente.

“La facoltà di comprendere ed esprimersi non sono solo dei diritti – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – ma le fondamenta della dignità di ogni essere umano. Personalmente mi sto battendo da tempo affinché la Lis venga riconosciuta come lingua ufficiale: ho firmato e fatto firmare ai nostri parlamentari la petizione promossa dall’Ente nazionale sordi e sostenuto tutte quelle iniziative ludiche e culturali che, anche attraverso il presidente provinciale dell’Ens Diego Pieroni, sono state messe in campo per sensibilizzare cittadini e istituzioni. Inoltre, non va dimenticato che l’Amministrazione comunale è da sempre in prima fila su questo tema con l’attuazione di buone pratiche come lo sportello per il servizio di interpretariato per le persone sorde, istituito fin dal 1988, e la presenza in molte occasioni pubbliche di operatori specializzati nella lingua dei segni. È ormai tempo che il Parlamento italiano colmi questo vuoto ingiustificato. Anche perché siamo rimasti gli unici in Europa, insieme a Malta e Lussemburgo, a non aver adempito a questo dovere”.

“Con questa pratica – aggiunge il presidente Romano – il consiglio comunale intende rafforzare l’impegno che il sindaco e la giunta stanno portando avanti da tempo per far sì che quanto prima la Lis venga riconosciuta in tutta Italia come una lingua ufficiale. Si tratta di una vera e propria battaglia di civiltà, della quale si stanno giustamente facendo carico tanti soggetti. Sarà mia premura, nei prossimi giorni, trasmettere la mozione al Coordinamento dei Consigli comunali marchigiani per far sì che quanti più Comuni possano presentare la pratica nelle rispettive assisi”.

Comune di Senigallia

Dario Romano nel Coordinamento dei consigli comunali marchigiani

Il presidente del consiglio comunale di Senigallia Dario Romano entra a far parte del Coordinamento dei consigli comunali marchigiani. La decisione è stata assunta dal medesimo coordinamento nella riunione svoltasi giovedì scorso nella sede dell’Anci Marche.

Ringrazio i colleghi presidenti – ha affermato Romano – e ovviamente il consiglio comunale di Senigallia che, eleggendomi, mi ha dato la possibilità di rappresentare la città in questa sede. I consigli comunali costituiscono la massima espressione democratica di ogni comunità e il luogo dove per eccellenza si esercita la partecipazione dei cittadini alla vita politica. Partecipazione che, nel totale rispetto delle regole statutarie, va sempre garantita insieme alla trasparenza. In questa direzione Senigallia non è seconda a nessun Comune marchigiano, avendo adottato strumenti come Open Municipio, che rispondono proprio a queste esigenze. Sono certo che su tale obiettivo, con i colleghi presidenti sarà possibile trovare una larga intesa per migliorare ulteriormente il funzionamento dei consigli comunali della nostra regione, a partire dall’organizzazione di seminari formativi su trasparenza, partecipazione e comunicazione, nonché di eventi che possano portare un valore aggiunto ai territori marchigiani, agendo in sinergia con gli enti sovra ordinati come la Regione”.

Comune di Senigallia

Alluvione 3 maggio 2014

I numeri dell’alluvione del 3 maggio 2014 forniti dal Comune di Senigallia

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Economia Digitale, una grande opportunità

All’interno di un contesto di estrema competizione a livello internazionale il dinamismo e la capacità di reagire della Pubblica Amministrazione diventano determinanti. La tecnologia e l’economia digitale rappresentano uno snodo fondamentale di questo momento.

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L’Agenda Digitale Locale (ADL) discende dall’Agenda Digitale Italia che a sua volta dipende dalla Agenda Digitale Europea.

L’Agenda Digitale del Comune di Senigallia seguirà quindi le linee guida che caratterizzano l’ADL, che ha l’obiettivo preminente di assicurare che tutte le popolazioni possano usufruire dei benefici generati dalle tecnologie messe a disposizione dalla Società dell’Informazione. Per fare questo abbiamo bisogno di una nuova infrastruttura digitale costituita dalla Banda Ultra Larga. Questa ha come obiettivo quello di diventare l’autostrada pubblica telematica per fare sì che possa crearsi l’ABC del nuovo alfabeto economico della Regione Marche e del Comune di Senigallia.

In particolare lo sarà per il superamento della crisi che ha investito i settori edilizio ed il manifatturiero. Inoltre potrà notevolmente incrementare il successo di imprenditori nel settore Agroalimentare e nell’industria Turistica, ovvero Albergatori, ristoratori o gestori degli stabilimenti balneari.

L’obiettivo è quello di potenziare e creare nuovi servizi per il Comune di Senigallia, inclusi quelli per la Sanità locale tramite una Identity Card Sanitaria attraverso la quale si potrà accedere ad un ampia gamma di servizi sanitari.

Questa è solo una piccola parte delle grandi potenzialità del digitale: noi vogliamo esserci e saremo presenti in questa stagione di cambiamenti e innovazioni.

Spacca in visita all’ospedale di Senigallia, Romano: “interesse tardivo”

Il candidato PD: “Con le prossime elezioni regionali si chiuda la stagione del protezionismo fabrianese”

Finalmente nella giornata di ieri (martedì 19 maggio, Ndr) abbiamo avuto l’onore di rivedere il governatore Gian Mario Spacca in visita al nostro ospedale. Un interesse un po’ tardivo e, diciamocela tutta, anche un po’ sospetto, vista l’imminente scadenza elettorale.Dario_pc

Eh già, perché dopo la riorganizzazione della ex zona voluta da Spacca, tutta volta a favorire l’area del fabrianese a discapito dei servizi gli altri territori, il governatore si è tenuto ben lontano da Senigallia e dal suo ospedale. Si pensi solo allo spostamento a Fabriano degli uffici amministrativi,fortemente contrastato dalla nostra Amministrazionecomunale, che ha prodotto non solo disservizi per i lavoratori e per l’utenza, ma anche sacche di inefficienza dovute alla necessità dei nostri operatori di spostarsi continuamente verso l’area montana, perdendo centinaia e centinaia di ore.

Se oggi l’ospedale di Senigallia resiste, lo si deve alla professionalità del personale, e alle azioni messe in campo con grande determinazione dal sindaco Maurizio Mangialardi e all’assessore Fabrizio Volpini per difendere i servizi essenziali e iniziare a recuperare funzioni che rischiavano di sparire, su tutte neurologia e cardiologia.

L’auspicio è che con le prossime elezioni comunali e regionali si chiuda definitivamente la stagione del protezionismo fabrianese, che ha avuto in Spacca il suo alfiere e che oggi, a Senigallia, gode del cieco sostegno dei candidati di Marche 2020 Gabriele Cameruccio e Alessandro Cicconi Massi.
L’obiettivo è aprire con Luca Ceriscioli in Regione una stagione di grande rilancio per la sanità senigalliese.

Dario Romano