Senigallia: interrogazione sui depositi di stoccaggio CO2 – A presentarla alla Commissione Europea l’on. Serracchiani su input del consigliere comunale Romano

(da senigallianotizie.it) – Sono passati circa tre mesi da quando ho sollevato la questione dei depositi di stoccaggio di CO2 al largo delle coste di Senigallia, interrogando il sindaco Mangialardi.serracchiani

Lo stesso sindaco, poi, ha inviato un’interrogazione alla Regione per avere un maggiore approfondimento sulla materia, e alcuni giorni dopo due consiglieri regionali si sono anch’essi interessati alla situazione.

A inizio aprile, insieme al sindaco, sono andato a Roma per incontrare la responsabile del procedimento e chiedere precisazioni tecniche sulla pratica appena avviata.

Inoltre, a inizio maggio, il consigliere comunale di Falconara Marittima Emanuele Lodolini ha interrogato anch’egli la propria amministrazione sulla questione, poiché essendo prevista la costruzione di un rigassificatore al largo delle coste falconaresi, l’eventuale previsione di un deposito di stoccaggio di CO2 al largo di Senigallia sarebbe un’ulteriore azione sicuramente non a vantaggio del turismo e dell’ambiente marino di tutta la zona.

Dopo l’interrogazione al sindaco, pertanto, ho deciso che fosse giusto sapere cosa ne pensasse l’Unione Europea e, in particolare, la Commissione, di un progetto simile. A questo scopo, ho scritto al deputato europeo Debora Serracchiani che, dopo un serio confronto con il sottoscritto e il consigliere comunale Lodolini (che ringrazio per aver contribuito così proficuamente al dibattito) ha presentato in data 7 maggio un’interrogazione scritta alla Commissione Europea chiedendo un più dettagliato approfondimento.

In particolare, l’onorevole Serracchiani chiede alla Commissione se:

– Era a conoscenza della situazione relativa all’istanza di esplorazione del sottosuolo al largo di Senigallia?

– Quali misure intende adottare per evitare che in futuro siano installati depositi di stoccaggio in zone dove sussiste un rischio di sismicità?

In tre mesi due interrogazioni comunali, due interrogazioni regionali, un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico e un’interrogazione alla Commissione Europea.

Questo è l’impegno che sto e che stiamo mettendo in campo per affrontare al meglio la questione, nata da una interrogazione comunale a Senigallia e arrivata sino ai palazzi di Bruxelles.

“Parcheggi rosa” anche a Senigallia, la proposta arriva in Consiglio

(da senigallianotizie.it) – Durante il Consiglio Comunale del 18 aprile ho ritenuto opportuno interrogare l’amministrazione comunale in merito ad una tematica particolarmente sentita e delicata. In particolare, ho chiesto all’assessore Campanile, responsabile per la mobilità e quindi anche per i parcheggi, se fosse stato possibile istituire dei “parcheggi rosa” da inserire nelle zone strategiche della città, come ospedale, centro storico, ASUR. Tali posti sarebbero da riservare, gratuitamente, alle donne in gravidanza che così avrebbero una corsia preferenziale nella ricerca di un parcheggio.parcheggi-rosa-2

La modalità di istituzione non sarebbe difficile, poiché basterebbe dipingere opportunamente gli stalli e collocare una segnaletica che comunichi la disponibilità di quei parcheggi per le future mamme.

Alle donne che intendono fare richiesta basterebbe fornire un pass temporaneo della durata di un anno, ad esempio.

Parecchi comuni (penso a Napoli, Cagliari, Arezzo, Teramo) si sono attrezzati per porre in essere diverse azioni a difesa delle donne in gravidanza, e in questo senso la risposta dell’assessore Campanile mi ha fatto capire che la volontà dell’amministrazione è quella di risolvere questa criticità.

Sarò contento di contribuire all’avvio di questo piccolo progetto, simbolo però di grande civiltà in un periodo in cui, a causa della crisi, le difficoltà per le categorie protette si stanno accentuando in maniera preoccupante.

Senigallia nel mirino dei depositi di stoccaggio di CO2

(da senigallianotizie.it) – Una società ha chiesto di esplorare il sottosuolo della costa a largo di Senigallia con l’intento di compiere accertamenti per la fattibilità del deposito e stoccaggio di CO2 nel Mare Adriatico. L’argomento è stato oggetto di un’interrogazione proposta da Dario Romano durante il Consiglio Comunale di lunedì 27 febbCCSraio.

Preoccuparsi dell’ambiente è ormai pratica consueta, persino per le più grandi società mondiali, che spesso cercano di bypassare le amministrazioni locali per evitare spiacevoli intoppi burocratici, ma durante il Consiglio Comunale di Senigallia è stato sollevato, dal consigliere Dario Romano, un argomento che non è passato inosservato perché può rappresentare una questione molto importante, in chiave futura, per le coste marchigiane e per tutto il Mare Adriatico.

Secondo l’ultimo numero del “Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse“, pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, la società “Independent Energy Solutions” ha fatto istanza per ottenere una licenza di esplorazione al fine di stoccare il biossido di carbonio a largo delle coste di Senigallia. “Qualche giorno fa ho avuto modo di apprendere questa novità quantomeno inaspettata, e di primo acchito certamente non positiva. È stata mia premura informare il Sindaco e presentare in Consiglio Comunale un’interrogazione in merito”, ha commentato Romano.

Nel dettaglio, la direttiva 2009/31/CE, tradotta in Italia con il d.l. 162/2011, prevede il rilascio provvisorio di licenze per esplorare il suolo ai fini dello stoccaggio geologico del biossido di carbonio. Tali provvedimenti, assunti dal Ministero dello Sviluppo Economico, però, prevedono che “le amministrazioni locali competenti, laddove previsto, siano sentite”. Inoltre, il principio europeo prevede che i depositi di stoccaggio possano essere installati a patto che la pratica si mostri come una “tecnologia ambientalmente sicura”: ciò, in un territorio a rischio sismico medio-alto, appare difficile.

Lo stoccaggio di anidride carbonica è una di quelle azioni promosse dall’Unione Europea per ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Il proposito di diminuire i livelli di anidride carbonica è sicuramente lodevole, e pertanto sostengo con forza l’azione dell’UE. “Purtroppo non mi trovo d’accordo sulle modalità: il concetto di nascondere la polvere sotto lo zerbino, ahimè, è valido solo per il breve periodo e le soluzioni-ponte non godono della progettualità di cui necessitano le politiche macroeconomiche continentali” ha affermato Dario Romano, consigliere per la lista civica Vivi Senigallia.

“Dichiarazioni deliranti da parte della Lega Nord Senigallia”

(da senigallianotizie.it) – Dopo aver letto in questi giorni le dichiarazioni di diversi esponenti della Lega Nord sul tema dei parcheggiatori abusivi a Senigallia, è necessario fare alcune precisazioni politiche sulla vicenda. Le uniche dichiarazioni politicamente deliranti alle quali stiamo assistendo sono quelle della Lega Nord.parcheggiatori_abusivi

Mi rifiuto di pensare che io debba essere considerato un essere umano di serie A solo perché ho avuto la fortuna di nascere in un Paese civile ed economicamente benestante come l’Italia.

Mi rifiuto di pensare che, nella scala dei diritti primari, i miei vengano prima di quelli di un altro cittadino non italiano– fosse esso americano, senegalese, cinese, australiano o sammarinese.

E’ necessario fare una riflessione politicamente intelligente, cosa che ai rappresentanti della Lega Nord evidentemente riesce difficile negli ultimi tempi. La tematica dei “parcheggiatori abusivi”, ragazzi che sono scappati dai propri paesi di origine non per divertimento ma per necessità e mancanza di alternative, merita una riflessione profonda.

C’è una questione aperta, nella popolazione senigalliese, ma è assolutamente falso parlare di “esasperazione cittadina”. Piuttosto esiste un problema di percezione della problematica: le persone risultano infastidite da un ulteriore “balzello”, oltre a quello relativo al ticket del parcheggio. Su questo non c’è niente da dire, la questione esiste ed è innegabile.

Le soluzioni create dalla Lega Nord, però, sono politicamente ridicole: le ronde e gli appostamenti sono atteggiamenti politici da dittatoruncoli di bassa lega. E’ grave che i toni vengano esasperati, soprattutto in questo periodo così delicato per il Paese. Forse alla Lega Nord, partito che fonda la propria azione sulla demagogia e sulla menzogna politica, interessa di più provare ad attirare i voti delle persone esasperate dalla crisi economica, la stessa che ci è stato negato che esistesse dallo pseudo-leghista ministro Tremonti.

Se questo fosse l’obiettivo, buona fortuna: i cittadini italiani sanno perfettamente cosa è capace di combinare la Lega Nord, quando governa. Gli ultimi tre anni sono stati l’emblema dell’incapacità più totale nel governare e nel risolvere i problemi legati all’immigrazione (vedi legge Bossi-Fini).

Pertanto, sono assolutamente d’accordo con le soluzioni ideate dall’Amministrazione, che ancora una volta dimostra di essere inclusiva, comprensiva e democratica nel proprio “credo” politico. A differenza di chi vorrebbe mandare “föra da i ball” tutti quelli che non la pensano come loro, che di duro hanno solamente il comprendonio.

Da Bruxelles a Senigallia, gli errori del governo si ripercuotono sull’intero Paese

(da viveresenigallia.it) – Domenica a Bruxelles, ha avuto luogo il Consiglio Europeo. Poteva essere l’occasione, per l’Italia, di riprendere quota a livello internazionale. Invece, purtroppo, abbiamo assistito ad uno spettacolo politicamente indecoroso: la scena in cui il presidente Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel deridono il presidente del Consiglio è emblematica. Bisogna specificare che la situazione non è riferita al Paese: l’oggetto dell’ironia, infatti, non è l’Italia, bensì il presidente Berlusconi.sarkozy_merkel_645

Come consigliere delegato alle politiche per l’Unione Europea, mi sembra giusto quantomeno criticare l’atteggiamento del presidente Sarkozy e del cancelliere Merkel, rei di essere mancati di rispetto alla nostra presidenza del Consiglio. E’ altresì vero, purtroppo, che bisognerebbe chiedersi come mai si sia arrivati a questa situazione. Oramai, a livello europeo ed internazionale, siamo ritenuti poco credibili: dalla politica, dai mercati (finanziari e non), dalla gente.

Lavorando a Bruxelles in questo periodo, sto toccando quotidianamente con mano tale situazione: ci sono moltissimi italiani che lavorano presso le istituzioni europee. Il problema sta nelle posizioni che ricoprono, poichè rispetto alla proporzione, nei ruoli chiave ci sono pochi italiani: questo fatto, purtroppo, ha conseguenze negative per il Paese.

Quando si dice che l’Italia “non fa sistema”, concretamente ciò si traduce in leggi che spesso sfavoriscono l’Italia e il suo sistema produttivo: l’esempio della direttiva Bolkestein e le sue ricadute sul settore turistico-balneare italiano è illuminante. Pertanto, la mia critica rivolta al governo Berlusconi non riguarda la morale o le escort, di cui tanto si parla: ritengo più grave il fatto che PdL e Lega non siano stati capaci di varare qualsivoglia riforma strutturale, del quale il Paese necessita in maniera immediata.

Ritengo più grave il fatto che per nove mesi (da novembre 2010 a luglio 2011) non abbiamo avuto un ministro per le Politiche Europee.

Il Comune di Senigallia e la sua amministrazione si stanno comportando responsabilmente, in questo contesto di tagli lineari e indiscriminati da parte della scure tremontiana. Nonostante questo, a causa del folle meccanismo del patto di stabilità interno, ci troviamo in una condizione paradossale: disponiamo di una buona liquidità, ma non possiamo pagare tutti i fornitori. Questo avrà delle inevitabili conseguenze sul piano dell’economia senigalliese, come purtroppo tutti possiamo immaginare.

Mercoledì c’è in programma un altro Consiglio Europeo: il nostro governo dovrà fornire risposte credibili all’Unione Europea, perchè in caso contrario saremo costretti a prendere misure drastiche, al pari di quelle greche.

E’ bene che i cittadini senigalliesi sappiano che l’immobilismo politico del nostro governo ci sta portando lentamente alla deriva: da Bruxelles a Senigallia, il passo è breve.

‘L’accorpamento delle festività, duro colpo per l’economia turistica senigalliese’

(da viveresenigallia.it) – In merito alle dichiarazioni del sindaco Mangialardi e del consigliere Rimini sulle festività abolite, è giusto intervenire per far capire meglio la portata di questo provvedimento ideato dal goverspending_review_accorpamento_festivita_586x393no.

L’idea di accorpare le festività laiche, differendole in prossimità del weekend o facendole coincidere con la domenica, ha il sapore di una medicina molto amara per l’economia italiana. Infatti, sebbene il recupero di alcuni giorni festivi possa risultare in un aumento della produttività e del PIL, dall’altra parte infligge un duro colpo alle economie basate sul turismo: basti pensare al 1 maggio 2012, che capita di martedì. Probabilmente quel periodo sarebbe potuto essere interessante, per una città come Senigallia, per richiamare i primi bagnanti e turisti in generale, vista la possibilità di un “ponte” dal 28 aprile al 1 maggio, appunto.

Non condivido questo genere di manovre, e non tanto per la natura del provvedimento, che era necessario nonostante per anni i nostri governanti ci hanno nascosto lo stato in cui versa il Paese: ci troviamo, però, nella situazione di dover calmare per l’ennesima volta un paziente che è malato da troppo tempo. In questa situazione, dare un contentino a questo o quel gruppo di interesse economico può risultare fuorviante nei confronti dei cittadini che si aspettano riforme serie per un paese che è bloccato da anni, ormai. Al consigliere Rimini, che stimo e rispetto come collega e amico, mi sento però di dire che l’accorpamento delle festività non religiose si tradurrà in un mancato guadagno per le attività turistiche senigalliesi, che si vedranno tolte ingiustamente i potenziali guadagni del “ponte” del 1 maggio, nel 2012.

Questo significa parlare di cose serie, poiché l’economia di Senigallia vive anche e soprattutto di turismo: i bar, i ristoranti, gli alberghi, gli stabilimenti balneari e tutto l’indotto saranno indubbiamente danneggiati dal mancato “ponte” di maggio, e questo solamente nel 2012. E’ per questo che, a volte, al di là dei colori politici di ognuno di noi, è più giusto difendere le prerogative dei cittadini e dei lavoratori dipendenti, e non sempre dei soliti gruppi di pressione economici.

Inoltre a tutto ciò va aggiunto, per ultimo ma non per importanza, che l’accorpamento delle feste non religiose è un duro colpo ai nostri simboli, che in questo modo saranno bistrattati in nome di una norma che difficilmente otterrà gli effetti sperati da Tremonti. La storia di un paese non può essere cancellata con un colpo di spugna: mancheremmo di rispetto ai valori fondanti della nostra democrazia, nonché a tutti i lavoratori che sono la base su cui si fonda l’intero sistema italiano.

A Senigallia non vige l’economia creativa: il mattatoio va chiuso

(da viveresenigallia.it) – Il giorno 21 luglio 2011 si è riunita la sesta Commissione, presieduta da Mauro Gregorini. Lo stesso presidente aveva chiesto ai revisori dei conti, circa un mese fa, una verifica circa l’economicità del mattatoio comunale. Per questo, il sottoscritto e il gruppo di Vivi Senigallia intendono ringraziare il presidente Gregorini per aver sollevato la questione.20120131_mattatoio_2

Prima di giungere ad alcune valutazioni, è necessario e doveroso fare alcune premesse riguardanti lo stato di utilizzo della struttura. Il mattatoio comunale, nell’anno 2010, ha macellato 8564 tra suini, ovini e bovini: gran parte di questi capi proveniva da un consorzio e dai suoi associati, per la grande maggioranza provenienti dalla provincia di Pesaro – Urbino. E’ necessario specificare questo punto poiché va chiarito che il mattatoio di Senigallia non era principalmente a servizio dei cittadini senigalliesi, bensì degli abitanti di altre zone delle Marche (o addirittura di altre regioni, il Veneto per esempio). Nel 2011, allo stato attuale, si prevede siano macellati circa 1200 capi in meno rispetto all’anno 2010. Questo significa che i proventi, chiaramente, diminuiranno in maniera sensibile.

La situazione economica del mattatoio è deficitaria da parecchi anni: nel 2009 circa 31.500 € di risultato economico negativo, nel 2010 circa 39.000 € e per il 2011 le previsioni sono ancora peggiori. A Senigallia non si applica l’economia creativa, come vorrebbe qualche consigliere di opposizione: per valutare l’operato del mattatoio comunale non vanno considerati solamente gli equilibri finanziari, ma è giusto (come in ogni azienda, municipalizzata o privata) che si consideri anche una serie di costi economici intangibili, come le quote di ammortamento di esercizio ad esempio. Solamente in seguito a questo tipo di analisi si può avere una visione del servizio a 360°.

Inoltre, a questo contesto, va aggiunto che il servizio ha bisogno di importanti spese di investimento improcrastinabili, siccome in questo momento la struttura risulta obsoleta e da ammodernare sotto svariati punti di vista.

La chiusura del mattatoio, per il Comune, potrà permettere la realizzazione di un Centro Servizi comunali sulla stessa area. Ciò si tradurrà in un notevole risparmio per quanto riguarda i fitti passivi, attualmente pagati dal Comune per diverse migliaia di euro. Oltre a ciò, l’efficienza di avere un Centro dislocato in un’unica struttura migliorerebbe e non di poco la qualità dei servizi offerti. Infine, la possibilità di re-inserire il personale che lavorava nel mattatoio in altri uffici comunali significherebbe un mantenimento di standard elevati che altrimenti non potrebbero essere garantiti a causa dello scellerato turnover pubblico “1 a 5” imposto dalla riforma Brunetta.

E’ chiaro che, guardando il quadro sotto una luce più ampia, si può notare come il servizio del mattatoio, purtroppo, va chiuso per la sua “antieconomicità”, certificata – come se non bastassero gli impietosi bilanci degli ultimi anni – anche dal Collegio dei Revisori dei Conti.

‘Chiedere a Bruxelles di smantellare il nucleare in tutta Europa’

(da viveresenigallia.it) – Dopo i risultati del referendum sull’energia nucleare, è chiaro che la maggioranza degli italiani aventi diritto al voto si è espressa con un voto deciso e quasi unanime. Difatti, rispetto ai 50 milioni e 418mila italiani (inclusi i residenti all’estero), circa il 52% ovvero oltre 26 milioni hanno votato per l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare.

Questo segnale rappresenta un successo per una iniziativa referendaria che vedeva, tra gli altri quesiti proposti, quelli relativi all’acqua e al legittimo impedimento. Rispetto all’interrogativo posto sul nucleare, è doveroso precisare che questo voto ribadisce, per l’ennesima volta, la volontà del popolo italiano di vivere in un paese denuclearizzato al 100%. Il progresso tecnico e scientifico si basa anche sulla volontà che ha il genere umaenergia_nucleare.no_grazieno di evolvere verso una società pronta ad accettare i cambiamenti e le sfide delle nuove generazioni: questo, però, non può insidiare in alcun modo e, soprattutto, con questi rischi, la salute della popolazione.

L’energia nucleare è stata una grande scoperta per l’uomo, questo è innegabile. E’ altresì vero che ci sono ancora diverse questioni irrisolte, che rendono l’atomo ancora non perfettamente sicuro per i cittadini. Gli errori tecnici; quelli umani; le calamità naturali: questi sono solo alcuni dei fattori che rendono ancora insicuro l’utilizzo del nucleare, per il quale il fattore di rischio è indubbiamente il più alto tra tutte le forme di energia.

E’ nostra responsabilità, in questo momento, pressare chi ci governa affinché la ricerca minimizzi ulteriormente il margine di errore, che per quanto riguarda il nucleare può risultare fatale anche in un’unica occasione, purtroppo. Inoltre, spingere presso le istituzioni europee è un altro punto cardine del contesto in cui ci troviamo: ciò va fatto per ideare, predisporre e attuare un programma di smantellamento nucleare che coinvolga tutti i paesi dell’Unione Europea.

Paesi come la Francia, la Slovenia, la Svizzera (Europa geografica ma non politica), a noi confinanti, dispongono tutte di centrali nucleari, spesso site vicino ai nostri territori. Ovviamente, in caso di calamità, saremmo direttamente coinvolti anche noi: è per questo che, insieme alla Germania, la quale ha manifestato intenzione di smantellare l’utilizzo delle centrali nucleari in 10 anni, dobbiamo proporre a Bruxelles un piano di smantellamento serio, in attesa che la ricerca faccia il suo corso e il progresso possa avvenire senza che la salute dei cittadini italiani ed europei possa esserne messa in pericolo.

Concessioni balneari: ‘Trovare soluzioni realmente attuabili e concrete’

(da viveresenigallia.it) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge per lo Sviluppo che prevede la concessione delle spiagge ai privati per 90 anni. Il diritto di superficie, che sarà ovviamente a pagamento, ha suscitato molte preoccupazioni tra gli operatori balneari e polemiche. 1554770000

Operatori balneari già in agitazione per le conseguenze della direttiva Europea Bolkestein secondo la quale le concessioni balneari e demaniali sarebbero dovute tornare all’asta nel giro di pochi anni. Con il timore poi, sottolineano gli operatori, che in questo modo venissero a dissiparsi gli investimenti economici fatti sulle strutture in ossequio di un principio della libera concorrenza che, secondo le associazioni di categoria, non terrebbe conto delle piccole ‘imprese’ familiari, proprietarie di stabilimenti balneari.

Al contrario il decreto Sviluppo prevede una concessione a vita per l’operatore balneare che potrebbe lavorare tranquillamente ed effettuare i lavori di miglioramento o sistemazione senza perdere, eventualmente, i propri investimenti. Opposizioni ed ambientalisti ma anche l’Unione Europea, nonostante le rassicurazioni del Ministro Tremonti restano contrari al Decreto Sviluppo. Un passaggio, dunque, che riguarda molto da vicino Senigallia e la sua miriade di concessioni balneari. Dario Romano, in qualità di delegato alle politiche per l’UnioneEuropea interviene sulla questione sottolineando: “Il turismo senigalliese si poggia sul mare e sui servizi collegati ad esso. E’ chiaro che ciò che accadrà nel 2015 ci riguarda direttamente in prima persona. Condivido, di principio, le finalità della direttiva, che vorrebbe espresso ai massimi livelli il concetto di libera offerta di servizi in tutta Europa, dove ogni singola persona fisica o giuridica può liberamente investire, offrire servizi e lavorare in tutta Europa. Non mi trovo d’accordo quando si dice che questa direttiva è sbagliata, concepita male oppure superficiale”.

“Pertanto, oltre alla famosa soluzione relativa alla specificità del settore, ove si chiederebbe di non rientrare nell’ambito della direttiva, ritengo -continua – che sia necessario lavorare all’interno delle maglie di questa norma, trovando soluzioni realmente attuabili e concrete che proteggano questo settore strategico. Solo in questo modo infatti -conclude Romano- il Governo, le Regioni e i Comuni hanno la possibilità di aiutare un settore strategico come quello del turismo balneare”.

Wi-fi pubblico. Interrogazione al Sindaco in Consiglio

(da viveresenigallia.it) – Nel corso del Consiglio Comunale di mercoledì, il consigliere comunale della lista civica di centro sinistra ‘Vivi Senigallia’ Dario Romano ha presentato al Sindaco Maurizio Mangialardi un’interrogazione scritta a risposta orale in merito alla questione del wi-fi in centro a Senigallia.wireless

Il Consigliere Romano, premettendo “Internet dovrebbe essere riconosciuto come un diritto universale, del quale ogni cittadino dovrebbe potere godere gratuitamente e -continua nella sua interrogazione il consigliere- che il Comune di Senigallia è stato tra i primi comuni italiani a dotarsi di una rete wi-fi pubblica a disposizione di tutti i cittadini e turisti che ne facciano richiesta”, chiede al primo cittadino “a che punto è lo stato dell’arte per quanto riguarda il wi-fi pubblico e quali interventi sono stati fatti e sono previsti nel prossimo futuro”.

Un’interrogazione mirata del Consigliere Dario Romano che, ritenendo che “il centro storico della città dovrebbe essere considerato il fiore all’occhiello di Senigallia che l’estensione della rete wi-fi cittadina lungo tutto Corso 2 Giugno sarebbe un ulteriore valore aggiunto per il nostro centro storico”, interoga il Sindaco su un’eventuale ipotesi dell’Amministrazione ad “ampliare ulteriormente la rete wi-fi cittadina, comprendendo tutto il tragitto di Corso 2”.

A tal proposito quindi, il Sindaco Mangialardi ha fornito risposta nel corso del Consiglio Comunale, dichiarando: “nella progettualità, compatibilmente alle disponibilità finanziarie, rientra l’allargamento del wi-fi pubblico a Corso 2 Giugno, Piazza Saffi e i nuovi Giardini Catalani” perchè il wi-fi pubblico è un “segnale di partecipazione e democrazia, che va esteso anche sul piano territoriale”.