Trattamenti sanitari: sul registro delle dichiarazioni anticipate

(da viveresenigallia.it) – Mercoledì si è votato, in Consiglio Comunale, l’istituzione del registro per le dichiarazioni anticipate di volontà relative a trattamenti sanitari. Non si è trattato di una svolta epocale, come qualcuno ha scritto o detto, perché un Comune ha una piccola voce in capitolo su una tematica così delicata, e anche la valenza giuridica di un atto come questo è da considerarsi relativa e non assoluta.

E’ chiaro che, da un punto di vista legislativo, il Comune con questo registro non vuole in alcun modo sostituirsi al legislatore nazionale che, purtroppo, ancora non ha avuto il tempo o il coraggio di regolare la materia. Nondimeno, bisogna considerare l’approvazione di questa pratica (con 24 voti a favore e 1 contrario) come un segnale importante che viene dall’Amministrazione e da tutta la politica.

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La libertà di un singolo individuo passa anche attraverso questi piccoli traguardi, che si raggiungono grazie agli enormi sforzi di chi sostiene una causa. Con questa dichiarazione, infatti, c’è la possibilità (e non l’obbligo) di nominare un fiduciario che, in caso di sopravvenuta incapacità di intendere e di volere, si impegni a garantire lo scrupoloso rispetto delle proprie volontà. Inoltre, tra le disposizioni post mortem, c’è l’opportunità di autorizzare o meno la donazione degli organi per trapianti che potrebbero salvare la vita ad altre persone.

Il Comune di Senigallia, mercoledì, non ha deciso di dare lezioni di etica o di filosofia, che sarebbero fuori luogo in una sede politica di tali dimensioni: ha semplicemente offerto una opzione in più ai cittadini che ne faranno richiesta, visto che l’iscrizione al registro non è obbligatoria. Spero, chiaramente, che mai nessun collega, cittadino o amico debba trovarsi mai in una situazione per il quale si debba ricorrere all’uso di tale dichiarazione, però è necessario che in questo momento la politica si assuma delle responsabilità forti, nel pieno rispetto di tutti i cittadini.

Laddove il legislatore nazionale è in difetto, quindi, è giusto che tanti piccoli soggetti abbiano il coraggio di parlare di una materia così sensibile e delicata.

E’ doveroso, in una società civile e cosciente, che lo Stato non interferisca in alcun modo sulle libertà del singolo individuo. Questo significa, talvolta, rispettare delle volontà che di primo acchito possono apparire assurde, ingiustificate, istintive. Dietro, invece, spesso nascondono l’esigenza di essere rispettati come individui a 360°.

Ho votato coscientemente a favore dell’istituzione del registro, ma non mi vergogno di dire che non so cosa farei qualora mi trovassi in una situazione simile: l’ideologia è ben diversa dalla realtà dei fatti.

D’altro canto, va detto che lasciare un opzione in più alle persone non dovrebbe essere vista come una anormalità, ma come una grande conquista ed opportunità per tutta la Società ed i cittadini.

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