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I consiglieri Romano e Pagani intervengono sullo stato attuale della biblioteca

“Un clima poco salubre per utenti, dipendenti e di sicuro causa di danneggiamento per gli antichi testi”

A inizio mandato avevamo denunciato politicamente le criticità del nuovo assetto organizzativo. Criticità che si sono rivelate tali, con dimissioni delle PO, mancati rinnovi, rinunce, mobilità. L’assetto organizzativo si è rivelato un vero e proprio fallimento, principalmente per le gravi responsabilità che ricadono sui funzionari, i quali agiscono di fatto come dei dirigenti pur non essendo tali.

L’ultima problematica di questo assetto ha riguardato la biblioteca: infatti, pur conoscendo le problematiche relative all’impianto di condizionamento da ottobre dell’anno scorso, il Comune si è affrettato a chiudere la Biblioteca da venerdì 7 luglio, ma solo perché alcuni utenti -e probabilmente anche i dipendenti stessi- avevano lamentato un clima eccessivamente caldo (negli archivi si toccano punte di 36-37 gradi).

Un clima poco salubre per utenti, dipendenti e di sicuro causa di danneggiamento per gli antichi testi.

Una situazione che poteva essere affrontata con tutta calma, da ottobre fino a oggi, ma nulla si è fatto probabilmente proprio perché la mano destra non sa ciò che fa la sinistra all’interno del Comune. Questo deriva dall’assetto organizzativo scelto dalla politica, in particolare dal sindaco Olivetti, che non ha risparmiato nemmeno un euro -anzi- e ha completamente ingessato la macchina comunale.

Chi ci rimetterà in tutto questo? Senigallia, come sempre, perché la città non avrà a disposizione la biblioteca da luglio in poi (fino a quando?). Pertanto cittadini, studenti e non solo, associazioni, turisti, non potranno usufruire di uno spazio pubblico che d’estate è parecchio utilizzato, a differenza di ciò che riportano i comunicati dell’amministrazione.

Perché la biblioteca è un luogo non solo di cultura ma anche di aggiornamento e aggregazione. Solo per fare un esempio sono in tanti gli anziani che la frequentano per leggere quotidiani e riviste.

Visto che di riorganizzazione dei servizi non si è mai parlato, in quanto lo stesso Comune non era pronto all’evenienza, proponiamo due soluzioni: il prestito dei libri si potrebbe effettuare all’ex IAT, visto che è parzialmente inutilizzato. Per quanto riguarda la sala studio e l’emeroteca, invece, si potrebbe utilizzare la sala dove sono stati confinati i gruppi consiliari, all’ex tribunale, che di fatto è inutilizzata in quanto lontana dal palazzo comunale.

Chiediamo una decisa presa in carico della problematica da parte dell’amministrazione, al di là dei facili proclami.

Perché è pure vero che sono stati aggiunti i due pomeriggi in più di apertura (lunedì e venerdì) ma in questi due pomeriggi non è possibile prendere libri in prestito o accedere ai servizi, in quanto non si è reso più funzionale l’orario dei bibliotecari. Così come continua ad essere un disagio, per gli studenti che vengono dai paesi limitrofi, la chiusura alle 13.30 per poi poter tornare alle 15.30. In fondo, un’efficace riorganizzazione dei servizi potrebbe essere a costo zero.

Chissà se bisognerà scrivere sui social per farsi ascoltare, con l’amministrazione “on demand”.

 

Stefania Pagani
Capogruppo Vola Senigallia

Dario Romano
Capogruppo PD Senigallia

Troppi disservizi in Biblioteca, la denuncia di Dario Romano

Il capogruppo del Pd: “Per il Comune le ragazze e i ragazzi che la frequentano devono arrangiarsi sugli orari di apertura e portarsi i caricabatterie da casa: complimenti!

SENIGALLIA – Qualche giorno dopo la bocciatura, da parte della maggioranza, dell’emendamento sui servizi legati alla Biblioteca comunale, ho ricevuto risposta all’interrogazione scritta che avevo indirizzato all’assessore alla Cultura Pizzi, nella quale inoltravo le richieste pervenute da oltre 500 persone che avevano sottoscritto una petizione per prolungare gli orari di apertura della biblioteca e per installare prese di corrente in tutti i tavoli dell’aula studio.

Un’attesa che lasciava presagire un tentativo da parte dell’assessore di rispondere positivamente all’interrogazione che avevo presentato, invece questi si è preso del tempo soltanto per trovare le parole adatte per bocciare la proposta. Se questa era l’intenzione, sarebbe stato opportuno un intervento dell’Assessore stesso durante la discussione dell’emendamento nel Consiglio Comunale sul Bilancio. In quella sede, il Sindaco aveva lasciato intuire, senza far riferimento a date certe, una futura riorganizzazione dei servizi bibliotecari.

Nulla di tutto ciò invece è presente nella risposta pervenutami dall’assessore Pizzi che si può riassumere in due concetti: non c’è personale per aumentare gli orari di apertura e non si possono installare delle prese in tutti i tavoli (per questa ultima risposta ho dovuto attendere un anno).

Riguardo gli orari di apertura, non solo la maggioranza ha bocciato l’emendamento, ma tramite l’assessore dice che le richieste di aumento degli orari di apertura al momento non sono perseguibili, per via della carenza di personale a disposizione. Il senso del nostro emendamento era proprio quello di potenziare il personale, e nonostante tutto è stato bocciato ugualmente. È evidente, dunque, che la Maggioranza non intende assumersi l’onere di rispristinare il servizio agli orari pre-covid, che sarebbe possibile semplicemente implementando l’organico. Tra l’altro si richiedeva il prolungamento limitatamente ai periodi di sessione universitaria, dunque l’Amministrazione avrebbe sicuramente potuto andare incontro a tale esigenza e destinare dei fondi per soddisfarla.

Per quanto riguarda l’installazione di nuove prese per tutti i tavoli dell’aula studio, anche in questo caso l’assessore oltre a non prendere in considerazione nessuna soluzione alternativa, suggerisce agli utenti di utilizzare dei power banks. Tralasciando il fatto che tutti noi conosciamo i caricabatterie portatili e non è certo l’assessore che ce li fa scoprire, ma davvero la soluzione alle prese di corrente dovrebbe essere uno strumento che ciascun utente deve portarsi da casa? Anche in questo caso, invece di farsi carico della richiesta, l’assessore suggerisce agli utenti di “arrangiarsi”.

Occorre ricordare che entrambe le richieste contenute nell’interrogazione siano pervenute dai fruitori stessi dell’aula studio della Biblioteca, i quali lamentano a ragione degli orari estremamente ridotti, non sufficienti per un qualsiasi studente universitario. Rimandare a data da destinarsi o rifiutare qualsiasi intervento che possa andare incontro alle loro esigenze, vuol dire privare loro di un servizio che viene offerto in qualsiasi altra città. L’Amministrazione non lasci inascoltati centinaia di ragazzi che chiedono soltanto di avere uno spazio adatto per studiare nella propria città.

*Capogruppo Partito democratico – Senigallia