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Dario Romano: “La rivoluzione di Olivetti porterà Senigallia indietro di 20 anni”

Per il capogruppo del Pd “persa un’altra opportunità con il project financing sulla sosta”

SENIGALLIA – Dopo un anno e mezzo di mandato si possono davvero tirare le prime somme della rivoluzione targata Olivetti.
Oltre a negare tutte le situazioni di criticità accusando la passata amministrazione (salvo prendersi meriti non propri come sui finanziamenti per fondi Pnrr arrivati dal governo guidato da PD e M5S, tra gli altri), infatti, siamo arrivati alla conclusione che questa amministrazione ha un problema coi project financing.
Partendo dalle Saline, con le difficoltà nel gestire il rapporto con la Uisp, siamo passati al disastro del progetto su Stadio e Palazzetto con Conad. Una vera e propria figuraccia con la Vigor, con la US Pallavolo e tutte le realtà sportive cittadine interessate che si vuole coprire sbandierando fantomatici fondi Pnrr per lo Stadio, senza tenere conto del Palazzetto che andrà comunque perso.

Tra l’altro l’impegno nel reperire i fondi che servirebbero per lo Stadio sarebbe potuto essere stato utilizzato per altro, se si fosse andati avanti con il progetto di finanza.
Non abbastanza contenti, però, è arrivato il terzo stop a un progetto di finanza: questa volta legato alla gestione della sosta. Un progetto che avrebbe permesso di rinnovare a costo zero i parcometri (che ora invece saranno comprati per la ‘modica’ cifra di 200.000 euro) e rifare segnaletica orizzontale e verticale di riferimento per diversi anni, oltre che disporre di una gestione della sosta di ultima generazione.

Lo stop ha causato, contestualmente, il ricorso pendente al Tar da parte della ditta promotrice del progetto. Anche qui l’ennesima opportunità persa di una sinergia pubblico-privato di cui avrebbe beneficiato l’intera cittadinanza. Immaginiamo che le scuse dell’Amministrazione daranno ovviamente la colpa a chi governava prima: aspettiamo impazienti di sentire il disco rotto, anche stavolta.

Come sempre, dalle parole ai danni: è questa la rivoluzione di Olivetti and co.

*Capogruppo Partito democratico – Senigallia

Fonte: https://www.quisenigallia.it/

Il capogruppo Pd Romano sul Regolamento comunale: “Provvedimento fazioso, cucito addosso al Presidente Bello”

Senigallia 26/02/2022 – Il nuovo regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni permanenti è stato approvato in aula con i voti della maggiornanza ma le modifiche sono state duramente contestate dalla minoranza. A fare il punto è il capogruppo Pd Dario Romano.

Il Consiglio Comunale ha approvato le modifiche al Regolamento del Consiglio e delle Commissioni ma è stata una bagarre. Lo scontro politico è stato caratterizzato.Iniziamo dallo scontro politico e dai toni forti volati in aula…
“Su questo punto ho visto, in un anno e mezzo, un lessico spesso inappropriato, così come i toni usati in aula. Alcune cose fanno parte delle schermaglie politiche, altre denotano una mancanza di contenuti evidente. Vorrei sottolineare, però, e mi rivolgo ai nostri compagni di squadra, come i toni forti e le volgarità aiutino soltanto chi è in difficoltà e non ha contenuti da proporre: ossia l’amministrazione comunale e i partiti che governano la città, FdI in testa”.

Avete contestato il provvedimento nel metodo e nel merito. Perchè?
E’ un provvedimento estremamente fazioso nei punti più importanti. Abbiamo presentato 58 emendamenti, molti chiedevano di ripristinare il vecchio regolamento perché era ben scritto e soprattutto garantiva le minoranze. Quando si mette mano a un regolamento che è simile a una piccola “Costituzione”, bisogna avere rispetto per l’istituzione Comune, per i suoi eletti e per i cittadini. Invece la maggioranza ha scritto alcune modifiche in maniera raffazzonata e grossolana, denotando appunto una mancanza di rispetto e approfondimento. Tra l’altro sono stati bocciati anche 8 emendamenti del consigliere di Forza Italia Rebecchini. La maggioranza, totalmente silente, ha approvato ogni modifica, con la complicità di Olivetti che lascia “giocare” il presidente Bello, salvo poi scaricarlo su partite importanti, come quella della Fondazione”.

Quali sono le modifiche apportate dalla maggioranza che contestate di più?
“E’ un atto costruito come un abito su misura per l’attuale Presidente, quindi denota mancanza di visione e una completa personalizzazione. Ci sono alcuni aspetti che andavano aggiornati, nessuno lo nega. Che le modifiche però siano apportate dall’ “arbitro” è una palese scorrettezza istituzionale. Si cambiano le regole in corsa, riducendo le commissioni e togliendo quella bilancio all’opposizione (tra l’altro il presidente Campanile fu proprio votato dalla stessa maggioranza). Ci sarà meno trasparenza e diffusione delle attività, ma questo è un percorso che nasce da inizio mandato con l’abolizione di Open Municipio. Tempi contingentati e argomenti indicati dal presidente per le interrogazioni; si sono inventati istituti come il “question time” tipici del parlamento e non di un consiglio comunale. Noi, però, non siamo onorevoli”.

Avete sollevato anche alcuni dubbi di legittimità…
“Su questo punto ci riserviamo di approfondire la questione nelle sedi opportune, ma non ci meraviglieremmo se qualcosa fosse dichiarato illegittimo. Basti pensare a cosa è stato fatto a marzo 2021 con il bilancio, dove il Presidente ha fatto mettere in votazione, illegittimamente, un termine per la presentazione degli emendamenti che non era scritto da nessuna parte. Con il rischio di un commissariamento per il Comune, qualora fosse andato avanti nel suo intento. Fortunatamente l’opposizione e la Segretaria comunale lo hanno fermato, in quel caso”.

Il nuovo regolamento è stato approvato, ora i rapporti con la maggioranza come proseguiranno?
“Personalmente continuerò a parlare con tutti, come ho sempre fatto. Parliamo di politica e di azioni per il bene della città, per cui dobbiamo mettere qualsiasi personalismo dietro e prediligere gli interessi comuni della città e dei suoi abitanti. Vedo però molto malcontento che inizia a crescere, nella maggioranza. D’altronde, non essendoci un quadro d’insieme e una visione coerente dei provvedimenti, la loro saldatura tiene unicamente quando c’è un “nemico” comune (come l’ex Sindaco) oppure quando viene attaccato un loro punto di equilibrio (vedi il Presidente). La realtà è che, andando avanti, la situazione peggiorerà sempre più, e i malcontenti cresceranno ulteriormente. Chi ci perde, purtroppo, sarà la città, che oramai è commissariata dalla Regione su tutti i fronti”.

di Giulia Mancinelli

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