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Romano: “Sui depositi di stoccaggio è da 2 anni e mezzo che il problema è stato sollevato”

Negli ultimi giorni ho seguito con grande interesse il dibattito politico che si è creato attorno alla questione delle trivellazioni nell’Adriatico. Da anni si parla dell’Italia come un potenziale hub per lo stoccaggio di gas. Bisogna avere però la capacità di distinguere le diverse attività: se pensiamo ad esempio allo stoccaggio di metano, bisogna capire come questa tipologia possa incidere sulla vita e la sicurezza dei cittadini. Ad esempio, pensiamo allo stoccaggio di metano nel sottosuolo di San Benedetto del Tronto: in quel caso lì abbiamo forti perplessità sul progetto, se non altro perché coinvolge direttamente i cittadini sanbenedettesi. Diverso è il discorso se l’estrazione o stoccaggio del metano fossero svolte in mare aperto, lontano dalla costa.

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Romano: “La situazione sui depositi di stoccaggio è arrivata a Roma, grazie all’on.Lodolini: Clini dica cosa intende fare il Governo”

Circa un anno fa ho avuto modo di scoprire che, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, era stata depositata una istanza di licenza di esplorazione del sottosuolo per lo stoccaggio di biossido di carbonio al largo delle coste senigalliesi. Tra le richieste che pervengono ogni giorno al Ministero, quella sullo stoccaggio di CO2 era e continua ad essere l’unica in tutta Italia.
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Non ho esitato un secondo ad informare la cittadinanza e ad interrogare il Sindaco Mangialardi per esprimere le mie preoccupazioni in merito alla questione. Il primo cittadino si è fatto carico dell’interpellanza, chiedendo lumi a suo volta in Regione Marche, all’assessore Donati. Dopo ciò, anche diversi consiglieri regionali si sono interessati e a distanza di poche settimane io e il Sindaco siamo andati a Roma per un informale incontro con la responsabile dell’istruttoria.

Non abbiamo nascosto le nostre preoccupazioni, che tuttora abbiamo perché Senigallia è un comune che basa la propria economia sul turismo e l’eventuale ipotesi di un deposito di stoccaggio al largo delle nostre coste non va di certo nella direzione della sostenibilità ambientale, almeno non come la intendiamo noi.

A questo punto, dopo una interrogazione comunale dell’allora consigliere di Falconara Marittima Emanuele Lodolini, abbiamo portato la questione a Bruxelles, grazie all’eurodeputato Serracchiani. L’onorevole chiedeva alla Commissione Europea se l’eventuale deposito di stoccaggio rispettasse tutti i crismi di sicurezza e salute che vengono citati costantemente nelle direttive dell’Unione Europea. Il Commissario Hedegaard, purtroppo, perse l’occasione di chiarire la vicenda e passò la palla al governo italiano, che per molto tempo ha taciuto.

Ora, con l’avvento del nuovo Parlamento e l’elezione, tra gli altri, dell’on.Lodolini, abbiamo deciso di portare la questione all’attenzione nazionale, soprattutto dopo un terremoto in Emilia che nella sua tragicità ha fatto emergere le numerose lacune ed incertezze derivanti dallo stoccaggio – in quel caso, di metano.

Vorrei ringraziare l’on.Lodolini per l’attenzione che ha dedicato a questa tematica, sin dall’inizio. Seguiremo la situazione giorno per giorno, tenendo sempre a mente che la salute e la sicurezza dei cittadini devono arrivare prima degli interessi economici del singolo.

La Commissione Europea risponde sullo stoccaggio CO2 a Senigallia

(da senigallianotizie.it) – Il Commissario Europeo per l’Azione per il Clima Connie Hedegaard risponde all’interrogazione  dell’eurodeputato Debora Serracchiani, suggerita dal consigliere comunale Dario Romano.Dopo circa due mesi dalla presentazione dell’interrogazione, il 5 luglio la Commissione Europea ha risposto alle questioni sollevate dall’onorevole Debora Serracchiani.Hedegaard

In particolare, l’eurodeputato, su proposta e suggerimento del consigliere comunale di Senigallia Dario Romano (delegato alle politiche per l’Unione Europea del Comune), aveva chiesto a Bruxelles se era a conoscenza dell’istanza di esplorazione del sottosuolo al largo di Senigallia e qualimisure intendeva adottare l’Unione Europea per evitare che in futuro siano installati depositi di stoccaggio di CO2 in zone dove sussiste un rischio di sismicità.

Con il classico stile europeo, molto diretto ma per certi versi paradossalmente pilatesco, la Commissione Europea ha affermato senza mezzi termini di “non essere a conoscenza del fatto che una società avesse presentato alle autorità italiane un’istanza per ottenere una licenza di esplorazione ai fini dello stoccaggio di biossido di carbonio al largo delle coste di Senigallia.

Con una serie di richiami normativi alla direttiva di riferimento, poi, la risposta delcommissario Hedegaard continua affermando che tra i requisiti necessari per il rilascio delle autorizzazioni allo stoccaggio una particolare attenzione andrebbe posta alrischio di sismicità del sito.

Infatti un sito di stoccaggio non deve avere in alcun modo “rischi significativi di fuoriuscita e rischi rilevanti per l’ambiente e la salute“.

Ora, presumibilmente, la questione passa nelle mani del Governo che può decidere se il sito al largo delle nostre coste è idoneo allo stoccaggio di biossido di carbonio.

Purtroppo, le tristi vicende del terremoto emiliano hanno messo in risalto tutti i dubbi relativi allo stoccaggio (in questo caso si parlava di stoccaggio di gas naturale nel sottosuolo di Rivara).

Il ministro all’Ambiente, Corrado Clini, ha affermato quanto sia necessario riflettere ulteriormente prima di approvare un progetto che, in caso di inattesi scenari geologici, non risulti sicuro al 100%.

Vorremmo che lo stesso ragionamento si facesse anche per Senigallia, per questo motivo cercheremo di confrontarci con il Governo per avere un parere in merito.

Continueremo a lottare per questo motivo, perché la salute e la sicurezza dei cittadini vanno anteposti a qualsiasi genere di interesse economico.

Testo dell’interrogazione e risposta della Commissione europea:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2012-004629+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT

Senigallia: interrogazione sui depositi di stoccaggio CO2 – A presentarla alla Commissione Europea l’on. Serracchiani su input del consigliere comunale Romano

(da senigallianotizie.it) – Sono passati circa tre mesi da quando ho sollevato la questione dei depositi di stoccaggio di CO2 al largo delle coste di Senigallia, interrogando il sindaco Mangialardi.serracchiani

Lo stesso sindaco, poi, ha inviato un’interrogazione alla Regione per avere un maggiore approfondimento sulla materia, e alcuni giorni dopo due consiglieri regionali si sono anch’essi interessati alla situazione.

A inizio aprile, insieme al sindaco, sono andato a Roma per incontrare la responsabile del procedimento e chiedere precisazioni tecniche sulla pratica appena avviata.

Inoltre, a inizio maggio, il consigliere comunale di Falconara Marittima Emanuele Lodolini ha interrogato anch’egli la propria amministrazione sulla questione, poiché essendo prevista la costruzione di un rigassificatore al largo delle coste falconaresi, l’eventuale previsione di un deposito di stoccaggio di CO2 al largo di Senigallia sarebbe un’ulteriore azione sicuramente non a vantaggio del turismo e dell’ambiente marino di tutta la zona.

Dopo l’interrogazione al sindaco, pertanto, ho deciso che fosse giusto sapere cosa ne pensasse l’Unione Europea e, in particolare, la Commissione, di un progetto simile. A questo scopo, ho scritto al deputato europeo Debora Serracchiani che, dopo un serio confronto con il sottoscritto e il consigliere comunale Lodolini (che ringrazio per aver contribuito così proficuamente al dibattito) ha presentato in data 7 maggio un’interrogazione scritta alla Commissione Europea chiedendo un più dettagliato approfondimento.

In particolare, l’onorevole Serracchiani chiede alla Commissione se:

– Era a conoscenza della situazione relativa all’istanza di esplorazione del sottosuolo al largo di Senigallia?

– Quali misure intende adottare per evitare che in futuro siano installati depositi di stoccaggio in zone dove sussiste un rischio di sismicità?

In tre mesi due interrogazioni comunali, due interrogazioni regionali, un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico e un’interrogazione alla Commissione Europea.

Questo è l’impegno che sto e che stiamo mettendo in campo per affrontare al meglio la questione, nata da una interrogazione comunale a Senigallia e arrivata sino ai palazzi di Bruxelles.

Senigallia nel mirino dei depositi di stoccaggio di CO2

(da senigallianotizie.it) – Una società ha chiesto di esplorare il sottosuolo della costa a largo di Senigallia con l’intento di compiere accertamenti per la fattibilità del deposito e stoccaggio di CO2 nel Mare Adriatico. L’argomento è stato oggetto di un’interrogazione proposta da Dario Romano durante il Consiglio Comunale di lunedì 27 febbCCSraio.

Preoccuparsi dell’ambiente è ormai pratica consueta, persino per le più grandi società mondiali, che spesso cercano di bypassare le amministrazioni locali per evitare spiacevoli intoppi burocratici, ma durante il Consiglio Comunale di Senigallia è stato sollevato, dal consigliere Dario Romano, un argomento che non è passato inosservato perché può rappresentare una questione molto importante, in chiave futura, per le coste marchigiane e per tutto il Mare Adriatico.

Secondo l’ultimo numero del “Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse“, pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, la società “Independent Energy Solutions” ha fatto istanza per ottenere una licenza di esplorazione al fine di stoccare il biossido di carbonio a largo delle coste di Senigallia. “Qualche giorno fa ho avuto modo di apprendere questa novità quantomeno inaspettata, e di primo acchito certamente non positiva. È stata mia premura informare il Sindaco e presentare in Consiglio Comunale un’interrogazione in merito”, ha commentato Romano.

Nel dettaglio, la direttiva 2009/31/CE, tradotta in Italia con il d.l. 162/2011, prevede il rilascio provvisorio di licenze per esplorare il suolo ai fini dello stoccaggio geologico del biossido di carbonio. Tali provvedimenti, assunti dal Ministero dello Sviluppo Economico, però, prevedono che “le amministrazioni locali competenti, laddove previsto, siano sentite”. Inoltre, il principio europeo prevede che i depositi di stoccaggio possano essere installati a patto che la pratica si mostri come una “tecnologia ambientalmente sicura”: ciò, in un territorio a rischio sismico medio-alto, appare difficile.

Lo stoccaggio di anidride carbonica è una di quelle azioni promosse dall’Unione Europea per ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Il proposito di diminuire i livelli di anidride carbonica è sicuramente lodevole, e pertanto sostengo con forza l’azione dell’UE. “Purtroppo non mi trovo d’accordo sulle modalità: il concetto di nascondere la polvere sotto lo zerbino, ahimè, è valido solo per il breve periodo e le soluzioni-ponte non godono della progettualità di cui necessitano le politiche macroeconomiche continentali” ha affermato Dario Romano, consigliere per la lista civica Vivi Senigallia.