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100 giorni di (non) governo cittadino

Sono passati cento giorni, oramai, dall’elezione del nuovo Sindaco e della nuova Giunta. Cento giorni in cui, ovviamente, ci si aspettava un cambio di passo per quanto riguarda la programmazione e la visione della città, in attesa della realizzazione di quanto dichiarato e scritto sulle linee programmatiche di governo.

Se andiamo a vedere cosa ha dichiarato il Sindaco Olivetti in campagna elettorale, nei primi cento giorni si parla di un “cambio forte che è quello che ci chiedono i cittadini”. Finora, di cambi se ne sono visti pochi, e sarebbe pure comprensibile, visti gli appena tre mesi e mezzo trascorsi e le tante opere programmate dalla precedente amministrazione che sono in corso di realizzazione: quello che preoccupa seriamente, invece, è l’assenza di visione della città e l’estemporaneità di alcune misure prese.

Tutto parte, purtroppo, da un documento, che è quello delle linee programmatiche, che è stato preso per larga parte dal programma elettorale di Stefano Parisi per Milano, nel 2016. E’ imbarazzante pensare che, in circa 10-12 pagine di testo, non si sia riuscito a elaborare uno scritto che avesse al centro Senigallia e non un copia-incolla preso da altre esperienze (per giunta, perdenti). Da questo si può percepire come, questo Sindaco e questa Giunta, non sanno come comportarsi su Senigallia. Il lapsus del Sindaco, in una intervista, che confonde la bandiera Blu con la bandiera Arancione (conferita ai piccoli comuni dell’entroterra per la loro qualità turistica) fa sorridere, ma anche riflettere.

Parlano di dialogo, ascolto, partecipazione, ma prendono le decisioni avendo interloquito non si sa con chi (vedi Ponte 2 Giugno, quali sono i cittadini che sono stati ascoltati? Le categorie, i residenti? Chi passa sul ponte? Oppure il doppio senso al lungomare Ciarnin: chi sono i cittadini interpellati?). Parlavano di un cambio di passo all’Ospedale di Senigallia, ma i problemi che ci sono prima restano adesso e resteranno anche in futuro, a partire dalla situazione al Laboratorio Analisi passando per la gestione del Covid. Abbiamo dei Comitati di cui il Sindaco era Presidente (come il Comitato dell’Ospedale) che sono, di fatto, il megafono dell’amministrazione comunale, occupandosi praticamente di tutto tranne che di sanità.

Una maggioranza che si è spaccata sin dalla prima votazione sul Presidente del Consiglio Comunale e che ha posizioni diversissime su alcuni temi chiave, come quello del Covid. Stiamo ancora aspettando, 14 giorni dopo la sua uscita infelice, le scuse del vicesindaco a tutta la città, ne parleremo nel prossimo consiglio comunale.

Senigallia non ha bisogno di tutto questo. Senigallia non ha bisogno di un Comune dove il bilancio non riesce ad essere approvato entro fine anno precedente, perché quel documento è fondamentale per la visione politica e amministrativa della città. Come opposizione non smetteremo di vigilare e di controllare l’operato del Sindaco e della Giunta su tutti gli atti, è questo il ruolo che abbiamo e lo svolgeremo al massimo.

 

Dario Romano – capogruppo PD

Margherita Angeletti – consigliera PD

Chantal Bomprezzi – consigliera PD

Ludovica Giuliani – consigliera PD

Rodolfo Piazzai  – consigliere PD

Il presidente Romano a Lisbona per il meeting delle città interculturali

Si è svolto a Lisbona il 28-29 novembre scorso il 10^ meeting annuale delle Città Interculturali del Consiglio d’Europa. L’importante avvenimento, svoltosi nella capitale lusitana, ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio Dario Romano e della consigliera comunale Margherita Angeletti. Di fronte ad una platea di speakers autorevoli come il Sindaco di Lisbona, il ministro dell’interno portoghese, il ministro dell’immigrazione spagnola ed altri importanti autorità, c’è stato modo di approfondire il tema dell’interculturalità con uno speciale focus sul gravoso tema dell’immigrazione.

C’è ancora molto da fare, purtroppo i Paesi europei agiscono senza una regia comune che possa indirizzare le scelte, per cui si passa da situazioni in cui la coesione sociale è perfettamente garantita ad altri dove l’inclusione all’interno della società è preclusa da vari fattori.