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Romano agli amministratori: “Il Misa non aspetta gli indecisi, si intervenga”

Il capogruppo del Pd chiede anche “perché sono state installate le luminarie all’interno del fiume?”

SENIGALLIA – Dopo l’ennesima brutta giornata a cui il Misa oramai ci ha abituato, il mio personale ringraziamento va a tutti coloro che si sono adoperati per la difficile situazione che abbiamo vissuto: dipendenti regionali, comunali, forze di polizia, volontari di protezione civile in primis.

All’allerta arancione emanata dalla Regione Marche, infatti, si è attivata una macchina organizzativa, consolidata da anni, che ha prontamente affrontato le criticità e seguito le varie questioni con il massimo interesse e abnegazione. Ci sono però alcuni punti, alcuni specifici mentre altri più strutturali, da approfondire meglio.

A metà novembre con una mia interrogazione chiedevo al sindaco di rimuovere le luminarie nel fiume, in quanto non sicure. A oggi non ho ancora ricevuto risposta, ma le due piene del Misa penso abbiano fatto capire anche al più deciso degli indecisi che quelle luminarie, all’interno del fiume, non debbano essere collocate per nessun motivo, nemmeno estetico. Curioso anche il fatto che la Regione abbia autorizzato l’installazione e che il Comune, dopo la prima piena, si sia affrettato a specificare che queste non interferivano con il corso d’acqua. Le responsabilità politiche dell’Amministrazione comunale e dell’assessora Campagnolo su questa scelta insensata hanno potenzialmente prodotto, in serie: un tema di sicurezza: chi ha chiesto le autorizzazioni alla Regione e perché la Regione le ha concesse?; un utilizzo improprio di risorse pubbliche, che potevano essere destinate ad altro; un danno di immagine alla città, derisa per le stelline finite sott’acqua con rami e tronchi;

Oltre a ciò, è necessario riflettere su altri temi legati al fiume: lo sfioratore in zona Darsena ad esempio. È da mesi che denunciamo la limitata utilità dell’opera e i danni economici per le attività portuali e turistiche. Le foto di oggi, testimoniano che, anche in questo caso, il Comune deve prendere posizione contro una soluzione che avrebbe pochissimi vantaggi ed enormi criticità. Aspettiamo fiduciosi che gli indecisi si decidano.

Ponte Garibaldi: necessario, e l’ultima Commissione ci ha dato un elemento di riflessione in più, che si chiedano integralmente le risorse alla Regione, sia per la demolizione che per la ricostruzione. Esattamente come è stato fatto per il Ponte 2 Giugno. Non c’è bisogno di distogliere risorse dal project financing dello Stadio, stralciando la palestra e generando così un ulteriore gravissimo danno alle società sportive, già provate dai rincari delle tariffe appena approvate.

Vasche di espansione: dovrebbero partire a febbraio 2022, cosi ci hanno detto. Certo che se la Regione non ci avesse tolto mezzo milione di euro per il nostro fiume, nell’ultimo anno, sarebbe stato meglio.

Anche qui immaginiamo che sia sempre colpa di qualcun altro: il fiume, però, non aspetta gli indecisi. Si riprenda dall’assetto di progetto, gli interventi sono tutti scritti lì.

*Capogruppo Pd in Consiglio comunale – Senigallia

Fonte Quisenigallia.it