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Romano (PD): “Le dimissioni dell’assessore Bizzarri segno del fallimento delle politiche del personale di Olivetti”

Leggendo delle dimissioni dell’assessore Ilaria Bizzarri (in attesa di leggere cosa sia stato scritto nella sua lettera di dimissioni) e le dichiarazioni del sindaco Olivetti, siamo di fronte all’ennesima puntata di “Non sapevo di essere Sindaco/Assessore”.

L’assessore Bizzarri, infatti, sosterrebbe di non avere avuto aiuto dai dipendenti comunali, rei di essere “lenti”, e che il comune non è una azienda. Al di là delle critiche ingiuste sui dipendenti comunali, bisognerebbe ricordare all’assessore e al sindaco che la macchina organizzativa è stata voluta e plasmata così proprio dalla giunta Olivetti. Il Comune non è una azienda privata, esatto, non ha il fine di produrre profitti ma di offrire servizi e di essere di aiuto ai cittadini. Che un assessore si accorga di questo dopo tre anni di mandato, francamente, è desolante.

Esprimo solidarietà agli uffici comunali e ai nostri dipendenti, spesso in prima linea, con responsabilità importanti e lasciati quasi sempre soli da una regia politica e amministrativa che è stata completamente fallimentare finora e non ha esitato a scaricare le proprie responsabilità politiche su chi non aveva colpe, se non quella di svolgere il proprio lavoro. Il sindaco, invece di dichiararsi rammaricato, deve registrare infatti il totale fallimento delle sue politiche organizzative e del personale della macchina comunale.
La grande fuga continua, siamo solo all’inizio.

Fonte: Vivere Senigallia

Ex colonie Enel, più appartamenti col progetto sul lungomare di Senigallia

L’assessore Cameruccio: «Nessun aumento di volumetrie o altezze degli edifici». Il capogruppo Pd Romano: «Arrampicata sugli specchi, piano d’area stravolto»

SENIGALLIA – L’area ex Enel sul lungomare Da Vinci torna al centro del dibattito politico cittadino. Dopo la seconda variante approvata recentemente che aumenta non le cubature ma il numero degli appartamenti a scapito della parte ricettiva prevista inizialmente, si riaccendono le polemiche per un progetto che ancora fatica a incrociare il benestare dei senigalliesi. A sollevarle una riflessione dell’amministrazione comunale a cui ha risposto il Partito Democratico.

La giunta Olivetti ha, tramite l’assessore all’urbanistica Gabriele Cameruccio, reso noto infatti che con la delibera numero 179 dell’8 agosto 2023 è stata adottata la seconda variante al Piano d’Area denominata ex Colonie Enel. Una variante che «non ha determinato né aumenti di volumetrie, né di ampiezze, né di altezze degli edifici, ma si è limitata ad incidere solo sulla destinazione turistico-ricettiva, prevista originariamente nella quota del 70% dell’edificato ed oggi ridotta a poco meno del 40% dello stesso – ha affermato Cameruccio -. La modifica in questione è stata resa possibile inglobando la capacità edificatoria di un’area sita in via Rieti, senza alcun ulteriore consumo di suolo ai fini edificatori e senza modificare le dimensioni degli edifici da costruire, rispetto a quelli previsti dalle precedenti amministrazioni».

L’aspetto positivo è questa modifica che rende ancora più remunerativo il progetto ideato dalla Iniziative Turistiche Senigallia Srl. Sia per l’impresa che per le casse comunali, in cui saranno versati 720.000 euro di contributo straordinario e altri 630.000 euro in opere pubbliche: in particolare il prolungamento della strada da via Rieti fino a via Grosseto, che così permetterà di prolungare via Rieti fino a dietro il nuovo edificato ed un parcheggio pubblico per circa 120 posti auto a servizio del lungomare Da Vinci.

Fin qui i fatti. Poi l’affondo politico. «Queste opere si aggiungono ovviamente a quelle già richieste dalle precedenti amministrazioni – aggiunge l’assessore Cameruccio. Rispetto al passato quello che cambia è che la nostra amministrazione ha richiesto, come previsto per legge, che la ditta costruttrice corrisponda gran parte degli importi in denaro piuttosto che in opere da realizzarsi intorno ai fabbricati, come accadeva in passato in tantissime aree che venivano edificate. Questi importi, accanto a quelli ottenuti dal costante ed incessante recupero dell’evasione e delle somme non versate da parte di privati, prima del nostro insediamento, a titolo di imposte locali, ci hanno permesso e ci permettono di poter portare avanti un piano di opere pubbliche necessarie per recuperare quel patrimonio comunale (strade, scuole, impianti sportivi e strutture per la messa in sicurezza del territorio)  lasciato nel completo abbandono negli ultimi decenni. Va infatti sottolineato come i tanti interventi, alcuni dei quali si stanno completando, non sono finanziati solo da PNNR, come qualcuno vorrebbe far intendere, ma soprattutto dalla nuova strategia di recupero di somme, che in precedenza non venivano raccolte. Ecco allora spiegato il motivo di tante polemiche, da parte di alcuni consiglieri oggi minoranza, che in passato amministravano la città, i quali tentano maldestramente di deviare l’attenzione da questo aspetto».

Non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico che, tramite il capogruppo in consiglio Dario Romano, ha definito l’uscita dell’amministrazione comunale una «arrampicata sugli specchi con cui dribbla in maniera maldestra tutte le domande e i dubbi che ci sono sulla variante». Secondo i dem, il progetto originario è stato «completamente stravolto rispetto al piano d’area del 2018. Laddove era previsto un hotel e un piano di sviluppo ben preciso, ora vengono concessi 90 appartamenti. Tra l’altro diversi di questi saranno di soli 40 mq. Non una parola sulle assenze, al momento dell’adozione, del sindaco Olivetti e dell’assessora Campagnolo».

Altro nodo è la trasparenza politica più volte chiamata in causa dai consiglieri d’opposizione che lamentano scarsissimo coinvolgimento e ancora meno informazione sui grandi processi di sviluppo della città: «Non una parola sul fatto che, rispetto a una pratica così importante, ci sia stata una adozione ferragostana e, al di là di ciò che prevede la norma, alcuna discussione di approfondimento in consiglio o commissione consiliare, se non quella richiesta dall’opposizione di PD, DaF, Vivi Senigallia, Vola Senigallia». Da qui la promessa di dare battaglia in consiglio comunale: «Fortunatamente i cittadini senigalliesi non hanno l’anello al naso e si sono accorti della grandissima forzatura politica operata dall’amministrazione Olivetti. Una variante – conclude Romano – che approfondiremo in maniera puntuale su ogni singolo aspetto».

Fonte: Centro Pagina

I consiglieri Romano e Pagani intervengono sullo stato attuale della biblioteca

“Un clima poco salubre per utenti, dipendenti e di sicuro causa di danneggiamento per gli antichi testi”

A inizio mandato avevamo denunciato politicamente le criticità del nuovo assetto organizzativo. Criticità che si sono rivelate tali, con dimissioni delle PO, mancati rinnovi, rinunce, mobilità. L’assetto organizzativo si è rivelato un vero e proprio fallimento, principalmente per le gravi responsabilità che ricadono sui funzionari, i quali agiscono di fatto come dei dirigenti pur non essendo tali.

L’ultima problematica di questo assetto ha riguardato la biblioteca: infatti, pur conoscendo le problematiche relative all’impianto di condizionamento da ottobre dell’anno scorso, il Comune si è affrettato a chiudere la Biblioteca da venerdì 7 luglio, ma solo perché alcuni utenti -e probabilmente anche i dipendenti stessi- avevano lamentato un clima eccessivamente caldo (negli archivi si toccano punte di 36-37 gradi).

Un clima poco salubre per utenti, dipendenti e di sicuro causa di danneggiamento per gli antichi testi.

Una situazione che poteva essere affrontata con tutta calma, da ottobre fino a oggi, ma nulla si è fatto probabilmente proprio perché la mano destra non sa ciò che fa la sinistra all’interno del Comune. Questo deriva dall’assetto organizzativo scelto dalla politica, in particolare dal sindaco Olivetti, che non ha risparmiato nemmeno un euro -anzi- e ha completamente ingessato la macchina comunale.

Chi ci rimetterà in tutto questo? Senigallia, come sempre, perché la città non avrà a disposizione la biblioteca da luglio in poi (fino a quando?). Pertanto cittadini, studenti e non solo, associazioni, turisti, non potranno usufruire di uno spazio pubblico che d’estate è parecchio utilizzato, a differenza di ciò che riportano i comunicati dell’amministrazione.

Perché la biblioteca è un luogo non solo di cultura ma anche di aggiornamento e aggregazione. Solo per fare un esempio sono in tanti gli anziani che la frequentano per leggere quotidiani e riviste.

Visto che di riorganizzazione dei servizi non si è mai parlato, in quanto lo stesso Comune non era pronto all’evenienza, proponiamo due soluzioni: il prestito dei libri si potrebbe effettuare all’ex IAT, visto che è parzialmente inutilizzato. Per quanto riguarda la sala studio e l’emeroteca, invece, si potrebbe utilizzare la sala dove sono stati confinati i gruppi consiliari, all’ex tribunale, che di fatto è inutilizzata in quanto lontana dal palazzo comunale.

Chiediamo una decisa presa in carico della problematica da parte dell’amministrazione, al di là dei facili proclami.

Perché è pure vero che sono stati aggiunti i due pomeriggi in più di apertura (lunedì e venerdì) ma in questi due pomeriggi non è possibile prendere libri in prestito o accedere ai servizi, in quanto non si è reso più funzionale l’orario dei bibliotecari. Così come continua ad essere un disagio, per gli studenti che vengono dai paesi limitrofi, la chiusura alle 13.30 per poi poter tornare alle 15.30. In fondo, un’efficace riorganizzazione dei servizi potrebbe essere a costo zero.

Chissà se bisognerà scrivere sui social per farsi ascoltare, con l’amministrazione “on demand”.

 

Stefania Pagani
Capogruppo Vola Senigallia

Dario Romano
Capogruppo PD Senigallia

Senigallia, non si trovano le gru, il dragaggio del Misa deve slittare: ecco il programma

SENIGALLIA –  Non si trovano le gru necessarie ad eseguire il dragaggio del Misa e l’intervento slitta alla settimana prossima. Il cantiere riguarda il tratto centrale dal ponte Garibaldi verso valle. Gli operai avrebbero dovuto iniziare a lavorare la prima settimana di giugno. Così aveva annunciato il sindaco nel corso del consiglio comunale dello scorso 31 maggio, ricevuta comunicazione dalla Regione.

«Il dragaggio tra i due ponti avverrà a metà della prossima settimana – spiega Stefano Aguzzi, assessore regionale alla Protezione civile -, perchè la ditta sta cercando delle gru a noleggio, che non trova quindi partiranno la prossima settimana».

Si tratta di un intervento importante perché la rimozione dei sedimenti dal letto del fiume consentirà di aumentarne la portata e, quindi, di far defluire verso il mare, in caso di piena, un maggior quantitativo di acqua. La prossima settimana invece, ma non c’è ancora una data, sarà aperta al pubblico la passerella ciclopedonale di fianco a ponte Garibaldi. Sono in corso di ultimazione gli ultimi interventi accessori, poi la Regione consegnerà ufficialmente l’opera al Comune che potrà utilizzarla.

«Gli annunci»

«Gli annunci sulla passerella ciclopedonale proseguono – lamenta Dario Romano, capogruppo del Pd -. Dopo aprile, dopo maggio, dopo inizio giugno, dopo il 10 giugno, ora settimana tra 19 e 25 giugno. Una data precisa è difficile da fissare». Ci sono dei passaggi tecnici indispensabili come il verbale del collaudo e la fine dei lavori che sono ancora in corso. Nel caso della passerella lo slittamento delle date è dovuto anche ai giorni di allerta meteo che hanno imposto lo stop del cantiere. Non appena verranno spostati i sottoservizi di Ponte Garibaldi nella passerella, questo potrà essere demolito permettendo così di ampliare ulteriormente la sezione idraulica, eliminando le pile in alveo che ad ogni piena trattengono grossi rami e tronchi, ostacolando il regolare deflusso della piena.

fonte: Corriere Adriatico

Pagani e Romano: “Farmacie comunali estromesse dalla Fondazione, dal sindaco nessuna risposta”

Pagani e Romano: “Farmacie comunali estromesse dalla Fondazione, dal sindaco nessuna risposta”

SENIGALLIA – “Nessuna risposta dal sindaco sull’estromissione delle farmacie comunali dalla Fondazione, chiediamo risposte”. Lo affermano Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia e Dario Romano, capogruppo del Partito democratico.

“Il sindaco Olivetti – aggiungono – ci ha abituato ad essere evasivo nelle sue risposte oppure a darle per bocca dei consiglieri della maggioranza. In questo caso la risposta ci è giunta dal commissario della Fondazione.

“Il commissario della Fondazione, lungi dall’essere poco esperto di comunicazione, ha saputo dribblare l’argomento e ha risposto solo marginalmente al nostro quesito su quanto stava avvenendo in Fondazione sulla fornitura dei farmaci. Chiediamo infatti al sindaco, e non al commissario, chiarezza solo in merito al fatto che, da un giorno all’altro, le farmacie comunali sono state estromesse dalla fornitura di farmaci all’interno della struttura commissariata dalla regione Marche. Ci siamo visti, quindi, costretti a depositare una dettagliata interrogazione rivolta al Sindaco Olivetti, anche in qualità di responsabile delle farmacie comunali e dei suoi dipendenti e per fare chiarezza sulla questione. Queste le domande che abbiamo posto al sindaco:

-Era il sindaco a conoscenza della situazione menzionata dal commissario della Fondazione?

-Sono stati consultati i direttori delle farmacie comunali per capire la natura del disservizio di cui parla il commissario?

-A quanto ammonta il mancato gettito delle farmacie comunali, per questa interruzione di fornitura?

-È a conoscenza il sindaco di una procedura d’affidamento in fieri, da parte della Fondazione, relativamente alla fornitura di farmaci?

– È stata scelta, nell’attesa della gara, un’altra farmacia per fornire i farmaci? E, nel caso, con quale criterio?”, concludono Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia e Dario Romano, capogruppo del Partito democratico.

Fomte: quisenigallia

Qualità acque del Misa, Romano: “Chiarimento del Comune solo dopo un mio accesso agli atti”

Senigallia 08/09/2022 – Bene che l’Amministrazione Comunale abbia finalmente chiarito ieri, dopo un mio accesso agli atti datato 26.08 -al quale ho ricevuto risposta ieri pomeriggio-, le preoccupazioni dei cittadini riguardanti il tema della qualità delle acque dopo gli “inutili” lavori svolti sulla barra sedimentata del fiume.

Tutto questo probabilmente non sarebbe accaduto se non ci fosse stato un accesso agli atti del sottoscritto, ma meglio così! Almeno si sono mossi. Il ruolo dell’opposizione è anche questo, d’altronde. Da sottolineare che la risposta al mio accesso agli atti è arrivata ieri alle ore 14,45 circa, mentre 30 minuti dopo è arrivato il comunicato dell’amministrazione con tanto di analisi postate -e chissà se riprese dai documenti che ho richiesto-. Comunque sia, bene così, ma la trasparenza politica nei confronti dei cittadini come sempre si è andata a far benedire, se non era per il pungolo dell’opposizione.

da Dario Romano
capogruppo PD in Consiglio Comunale

Fonte: Vivere Senigallia

“Il festival noir va valorizzato

Dopo il capogruppo Pd Dario Romano anche la consigliera di Vola Senigallia Stefania Pagani accende i riflettori sul festival del giallo Ventimilarighesottoimari, giunto all’11esima edizione. “L’evento è ormai diventato appuntamento fisso per gli appassionati del giallo e del mistero – spiega – anche questa edizione ha confermato il successo del format sempre ricco di contenuti e di riflessioni interessanti ove il Noir si interseca con il giallo civile, con i tanti misteri che hanno deviato il corso della storia del nostro Paese”. Il festival, nato da una felice intuizione del direttore artistico Paolo Mirti e sostenuto dall’allora Amministrazione comunale e dalla Fondazione Rosellini è andato sempre più affermandosi nel corso degli anni, grazie anche ai numerosi ospiti di fama nazionale e internazionale. “Una manifestazione che ha rafforzato sempre di più la propria identità collocando Senigallia tra le mete nazionali da scegliere dai tanti amanti della letteratura “noir” – prosegue -. Un patrimonio che andrebbe ulteriormente valorizzato con maggiori investimenti. Un’amministrazione attenta dovrebbe saper riconoscere manifestazioni di qualità, originalità e ritorno mediatico oltre che portatrici di valori culturali e sociali”.

Fonte: Il Resto del Carlino

Romano (PD): “T-red, quasi 200 mila euro di multe in due mesi”

Lo avevamo denunciato politicamente in ogni modo, avevamo presentato emendamenti, interrogazioni, ma niente. Il Comune è andato avanti imperterrito, sbandierando motivi di presunta “sicurezza” dietro alle scelte. La realtà è ben diversa.

Con un mio accesso agli atti, ho avuto modo di scoprire come in appena 2 mesi (dal 18.04 al 20.06) siano state elevate ben 1203 (!) multe, di cui 1183 dal t-red di Viale IV Novembre e 20 da quello in Via Sanzio (che però è attivo dal 20.06, quindi in un solo giorno). Un numero impressionante. La richiesta dati però è andata più a fondo, perché abbiamo potuto scoprire come più di 500 multe siano state inviate a cittadini proprietari di veicoli con sede a Senigallia. L’importo complessivo delle multe per loro, comprese le spese di notifica, è di circa € 70.000. I senigalliesi, quindi, attraverso una vera e propria tassa occulta, contribuiranno ulteriormente al bilancio comunale. Ora è attivo il t-red anche in Via Sanzio e ci aspettiamo una vera e propria “strage” nei prossimi mesi.

Se il trend continuerà, i senigalliesi rischieranno di vedere recapite loro multe per mezzo milione di euro in un anno. Per non parlare di un altro mezzo milione o forse più inviato a turisti e pendolari. Una cifra abnorme. Come opposizione ci siamo mossi in ogni modo per evitare questo “prelievo forzoso” dalle tasche dei senigalliesi e dei turisti: abbiamo presentato un emendamento per fare una rotatoria tra Via Zanella, via Sanzio e via Cilea, ma è stato bocciato dalla maggioranza nonostante il parere tecnico favorevole. Da lì si capisce l’intenzione politica, che non è quella della sicurezza ma invece di spremere i senigalliesi con ulteriori balzelli nascosti. Abbiamo anche presentato, attraverso la consigliera Bomprezzi, una dettagliata interrogazione ma l’assessore Regine si è nascosto dietro alla forma per non fornire una risposta.

La risposta, però, ce la forniscono i dati. Con una tendenza simile, si potrebbero superare agevolmente le 10.000 multe all’anno, un numero assurdo e sproporzionato per qualsiasi tipo di infrazione del codice della strada. Una vera e propria follia amministrativa fatta solo per fare cassa e che aprirà la strada a decine e decine di ricorsi e contenziosi con tutto ciò che ne consegue. Non c’è che dire, una grande rivoluzione quella di Olivetti and company: la rivoluzione delle tasse. Tari, tariffe sportive, aumento degli orari dei parcheggi sul lungomare e ora multe come se piovessero.

Fonte: www.viveresenigallia.it

Romano agli amministratori: “Il Misa non aspetta gli indecisi, si intervenga”

Il capogruppo del Pd chiede anche “perché sono state installate le luminarie all’interno del fiume?”

SENIGALLIA – Dopo l’ennesima brutta giornata a cui il Misa oramai ci ha abituato, il mio personale ringraziamento va a tutti coloro che si sono adoperati per la difficile situazione che abbiamo vissuto: dipendenti regionali, comunali, forze di polizia, volontari di protezione civile in primis.

All’allerta arancione emanata dalla Regione Marche, infatti, si è attivata una macchina organizzativa, consolidata da anni, che ha prontamente affrontato le criticità e seguito le varie questioni con il massimo interesse e abnegazione. Ci sono però alcuni punti, alcuni specifici mentre altri più strutturali, da approfondire meglio.

A metà novembre con una mia interrogazione chiedevo al sindaco di rimuovere le luminarie nel fiume, in quanto non sicure. A oggi non ho ancora ricevuto risposta, ma le due piene del Misa penso abbiano fatto capire anche al più deciso degli indecisi che quelle luminarie, all’interno del fiume, non debbano essere collocate per nessun motivo, nemmeno estetico. Curioso anche il fatto che la Regione abbia autorizzato l’installazione e che il Comune, dopo la prima piena, si sia affrettato a specificare che queste non interferivano con il corso d’acqua. Le responsabilità politiche dell’Amministrazione comunale e dell’assessora Campagnolo su questa scelta insensata hanno potenzialmente prodotto, in serie: un tema di sicurezza: chi ha chiesto le autorizzazioni alla Regione e perché la Regione le ha concesse?; un utilizzo improprio di risorse pubbliche, che potevano essere destinate ad altro; un danno di immagine alla città, derisa per le stelline finite sott’acqua con rami e tronchi;

Oltre a ciò, è necessario riflettere su altri temi legati al fiume: lo sfioratore in zona Darsena ad esempio. È da mesi che denunciamo la limitata utilità dell’opera e i danni economici per le attività portuali e turistiche. Le foto di oggi, testimoniano che, anche in questo caso, il Comune deve prendere posizione contro una soluzione che avrebbe pochissimi vantaggi ed enormi criticità. Aspettiamo fiduciosi che gli indecisi si decidano.

Ponte Garibaldi: necessario, e l’ultima Commissione ci ha dato un elemento di riflessione in più, che si chiedano integralmente le risorse alla Regione, sia per la demolizione che per la ricostruzione. Esattamente come è stato fatto per il Ponte 2 Giugno. Non c’è bisogno di distogliere risorse dal project financing dello Stadio, stralciando la palestra e generando così un ulteriore gravissimo danno alle società sportive, già provate dai rincari delle tariffe appena approvate.

Vasche di espansione: dovrebbero partire a febbraio 2022, cosi ci hanno detto. Certo che se la Regione non ci avesse tolto mezzo milione di euro per il nostro fiume, nell’ultimo anno, sarebbe stato meglio.

Anche qui immaginiamo che sia sempre colpa di qualcun altro: il fiume, però, non aspetta gli indecisi. Si riprenda dall’assetto di progetto, gli interventi sono tutti scritti lì.

*Capogruppo Pd in Consiglio comunale – Senigallia

Fonte Quisenigallia.it

Progetti fiume Misa con più rischi che benefici: il Pd fa suoi i dubbi degli esperti

Bomprezzi rincara la dose: «Ci è stato tolto mezzo milione di euro senza che la nostra amministrazione proferisse parola». Romano: «Decide tutto la Regione, Comune politicamente commissariato»

I progetti di mitigazione del rischio idraulico a valle del fiume Misa non aiuterebbero in tal senso ma, anzi, contribuirebbero a aumentare i pericoli e le criticità per la città. A sostenere questa tesi sono stati alcuni esperti convocati per parlare nella commissione tenutasi nei giorni scorsi, a distanza di ben otto mesi dalla richiesta dei consiglieri del Partito Democratico Chantal Bomprezzi e Dario Romano. Ma non sarebbe il solo dato degno di nota: anche la questione dei finanziamenti “spostati” dal Misa all’Esino sono finiti al centro del dibattito politico, così come il tema del rifacimento di ponte Garibaldi, altro nodo per la sicurezza di Senigallia.

Durante la commissione di approfondimento sui lavori da fare sul fiume Misa sono intervenuti il presidente della Gestiport Mauro Rognoli e Marcello Principi, già dirigente alla difesa del suolo e segretario generale dell’Autorità di bacino della Regione Marche. Due personalità che, ognuna nel proprio campo, hanno espresso più d’una perplessità sui progetti di mitigazione del rischio previsti. In particolare è stato sottolineato che varie criticità deriverebbero dal prolungamento di 100 metri del molo di levante, come il progressivo accumulo di sedimenti, e dal canale scolmatore alla darsena, tra cui l’insabbiamento della stessa, l’accumulo di detriti e i rischi di tracimazione. Da parte del 70enne Rognoli, da marzo 2021 alla guida della società che gestisce il porto turistico di Senigallia e i servizi portuali e da parte del 68enne ex dirigente regionale è stato quindi consigliato di intervenire a monte e non a valle, dove si creerebbero più svantaggi che benefici, sia per le attività e le imbarcazioni della pesca senigalliese, sia per la città stessa.

Altro «dato preoccupante – evidenzia la consigliera Dem Chantal Bomprezzi – è che, dato che il progetto di prolungamento del molo di levante è fermo, ci è stato letteralmente tolto circa mezzo milione di euro previsto per Senigallia dai fondi europei, e dirottato sul fiume Esino senza che la nostra amministrazione proferisse parola. Il bilancio di questa Commissione è stato dunque che: sembra che si stiano portando avanti con priorità opere potenzialmente inutili e dannose per la città; ci sono state tolte, dalla Regione, risorse importanti a favore di altri territori. Il tutto nel silenzio e nell’inerzia del Sindaco e della Giunta che di fronte a un tema così delicato per i cittadini senigalliesi sembrano subire i processi piuttosto che governarli. A domanda specifica del consigliere Romano su quale fosse la posizione dell’amministrazione comunale in merito, alla presenza di ben due assessori, la risposta è stata il silenzio dei medesimi che a un certo punto si sono anche assentati dall’aula».

L’unica nota positiva sarebbe l’avvio a febbraio 2022 dei lavori per la realizzazione a Brugnetto delle famose vasche di espansione, già finanziate dalla Regione e di cui si parla da decenni. I lavori dovrebbero durare circa 2 anni.

Critico anche Dario Romano. Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale evidenzia i nodi venuti al pettine dopo mesi di campagna elettorale, tra cui anche la questione del rifacimento di ponte Garibaldi. Secondo gli esperti intervenuti in commissione, potrebbe «essere demolito e ricostruito interamente con fondi regionali». Quindi gli oneri di urbanizzazione derivanti dal project financing dello stadio Bianchelli potrebbero essere utilizzati non per il nuovo ponte, come ipotizzato dal sindaco stesso, ma per costruire la nuova palestra come inizialmente previsto dalla giunta Mangialardi. Due opere pubbliche anziché una. «Si vada in Regione e si battano i pugni sui tavoli – chiede Romano – come quando il sindaco era il presidente del Comitato a difesa dell’ospedale».

Lo stesso capogruppo, critico anche sui circa 500.000 Euro dirottati dal fiume Misa al fiume Esino, accusa la maggioranza di essere rimasta in silenzio su un importante tema come questo ma di essere stata solerte invece «nel fare i conti del ragioniere aumentando le tariffe a quasi tutte le società sportive e nello scrivere una lettera alla Regione per farsi autorizzare le luminarie fluviali».

Tirando le somme, gli esponenti del Partito Democratico ipotizzano che di fatto il Comune di Senigallia sia «politicamente commissariato», tanto da aver affidato – volenti o nolenti – i più importanti nodi cittadini alla Regione: fiume Misa, fondazione Città di Senigallia, turismo, Summer Jamboree, sanità. «Decide tutto la Regione, il Comune potrebbe anche non esserci, tanto non risponderebbero, come avvenuto in commissione. Avere una opinione che sia diversa da “è colpa di chi c’era prima”, ogni tanto, non guasterebbe» conclude ironicamente Romano.

Carlo Leone

Fonte: Centro Pagina