Romano (PD) sulla chiusura dei baretti alle 21: “A rimetterci è sempre l’immagine della città”

Sembrerebbe, dalle notizie informali che girano -come sempre, senza alcun coinvolgimento del consiglio comunale- che il Sindaco stia per firmare l’ordinanza che andrà a regolamentare le chiusure e le aperture in spiaggia.

Al di là delle singole deroghe che verranno concesse (ci immaginiamo qualche “gentile” concessione in più, fatta probabilmente per le pressioni ricevute), come sempre è l’assenza di visione che inquieta. Una Amministrazione che non permette all’offerta turistica di potersi sviluppare a pieno è una Amministrazione che non sa dove mettere le mani.

I comuni limitrofi si stanno già sfregando le mani, per non parlare delle località turistiche che si stanno rendendo più attrattive e sono già all’opera con la programmazione turistica, a differenza nostra. Le difficoltà sopraggiunte in questo terribile anno e mezzo, per i nostri ristoratori, vanno affrontate con tutti gli strumenti necessari: non è creando conflitto tra imprenditori, però, che si troveranno le soluzioni giuste.

Bisognava evitare di mettere le categorie una contro l’altra: si è fatto l’esatto contrario, dando l’idea di “punire” qualcuno rispetto a qualcun altro. E alla fine, chi ci rimetterà, è la città e la sua immagine. Si riparta dall’assetto dell’anno scorso: né più, né meno. E lo si faccia in fretta.

A Senigallia non piace il CaterRaduno condiviso con Pesaro e Cervia

Il capogruppo Pd Romano: «Perdiamo l’esclusività dell’evento, danno di immagine, mancata promozione nazionale e calo di presenze nocivo per l’economia cittadina»

SENIGALLIA – L’idea di dividere il CaterRaduno con altre due città non va giù a molti cittadini ed esponenti politici. Alla notizia che l’evento, da anni con sede fissa a Senigallia, diventi un tour itinerante, fa scattare immediatamente i dubbi che sia un addio “soft”. Tra questi il Pd che non perde l’occasione per attaccare la giunta comunale senigalliese a guida Olivetti.

«Partiamo dai fatti – dice Dario Romano, capogruppo in consiglio – la condivisione con Pesaro e Cervia ci indica che perdiamo l’esclusività dell’evento che da tempo caratterizza assieme al Summer Jamboree l’estate di Senigallia con eventi musicali, iniziative culturali ma soprattutto con la trasmissione di valori, come la sostenibilità ambientale, la giustizia sociale, l’accoglienza, in cui noi e questa città crediamo».

Sempre continuando ad esaminare i fatti, Romano spiega che «ci sarà un calo di presenze a Senigallia e anche un danno d’immagine legato alla mancata promozione della città», o per minor tempo, sui canali nazionali di Rai Radio 2. «Forse ancora non c’è contezza di ciò che sarà tra meno di un mese, ma il danno all’economia cittadina sarà evidente non solo agli albergatori e alla categoria della ricettività: anche tutto l’indotto ne soffrirà, compresi i negozi» che non potranno più fare affidamento sul gran numero di turisti che l’evento portava con sé.

Ma la critica si inserisce in un contesto politico in cui c’è poco dialogo e parecchia distanza tra le parti. «Questo fatto arriverà in commissione Turismo a babbo morto, come si suol dire – spiega ancora Romano – commissione da noi richiesta e non ancora svolta. Non si sa quali eventi caratterizzeranno l’estate nella nostra città, nessuno sa nulla di come procedano le trattative sul Summer Jamboree e ora questa doccia fredda di cui nessuno sapeva nulla. Altro che la giunta della trasparenza».

fonte: www.centropagina.it

Romano e Giuliani (PD) su stagione estiva e turismo: “A Senigallia ritardi e mancanze”

“Tempistiche inaccettabili, non c’è programmazione, rischiamo di perdere terreno rispetto alle altre città turistiche”

Se la stagione estiva fosse riassumibile in un’opera di manutenzione, le immagini più importanti che ci verrebbero in mente sarebbero quelle del verde non mantenuto e del ritardo nel risanamento dell’asfalto di Lungomare Mameli.

Nel primo caso, in seguito alle sollecitazioni del consigliere Beccaceci, abbiamo notato come l’amministrazione si sia resa conto di quanto sia in ritardo con la manutenzione di parchi, giardini, aiuole. Sappiamo già che la risposta sarà“è colpa di chi c’era prima, ci vuole del tempo”.

Purtroppo per loro non è più così, la giunta Olivetti è in carica da ottobre scorso e va bene, passi il Covid, ma è ora che l’amministrazione passi dalle parole ai fatti dimenticando il passato e guardando al presente e futuro.

Se si approva un bilancio a fine marzo invece di fine dicembre, gli impegni possono essere assunti solo successivamente: per noi si tratta quindi di mancata programmazione, fatto che abbiamo pubblicamente segnalato e denunciato ma le risposte ottenute non sono soddisfacenti non tanto per noi ma per la città.

Per quanto riguarda Lungomare Mameli, denunciamo politicamente il ritardo con la quale l’opera sta avanzando. I lavori dovevano essere terminati a inizio maggio, se andranno avanti così il tutto finirà forse per metà o addirittura fine giugno, nel bel mezzo della stagione turistica: un grave errore, sempre di programmazione, che poteva essere evitato se ci fosse attivati immediatamente. Gli operatori turistici, gli hotel, gli stabilimenti ringraziano sentitamente.

In passato la nostra forza sta nell’aver puntato molto sul turismo e sugli eventi. Purtroppo, anche su questo punto, abbiamo modo di conoscere le notizie soltanto dai giornali. Pertanto, abbiamo chiesto una convocazione immediata della Commissione Turismo per fare il punto sulla programmazione estiva e delle manifestazioni.

Inoltre stiamo cercando di capire come l’amministrazione intenda regolamentare il tema degli orari degli stabilimenti balneari e delle maggiori concessioni di spiaggia libera per gli stabilimenti adiacenti alla stessa: se venisse data la possibilità solo ad alcuni di ampliarsi, a differenza dell’anno scorso dove le regole e le possibilità erano uguali per tutti, ci sarebbe un notevole svantaggio per chi non ha la giusta ubicazione.

Per il resto, l’incertezza data dal covid piano piano si sta riducendo e quindi è inutile glissare ogni volta che chiediamo qualcosa sul futuro economico e turistico della nostra città. Sta all’Amministrazione programmare e organizzare in base a ciò che le leggi e le normative permettono.

Dario Romano, Ludovica Giuliani

Romano sulla festa al parco: “O il vicesindaco Pizzi si dimette o il sindaco gli ritiri le deleghe”

La notizia secondo cui il vicesindaco avrebbe partecipato a una festa lo scorso 8 aprile al Parco della Pace mi impone alcune riflessioni, al di là del fatto che i Carabinieri hanno interrotto l’evento privato sul nascere e quindi, stando a quanto riporta la cronaca, non sarebbe stata comminata alcuna sanzione.

Dopo mesi di reiterati errori, dichiarazioni, banalizzazioni, a me sembra evidente un aspetto: il vicesindaco non ha capito l’importanza del ruolo che ricopre. Se fosse un comune cittadino, io non giudicherei le sue idee – anche se sono totalmente in disaccordo – ma essendo il suo nome legato all’istituzione comunale, mi preme sottolineare quanto questi atteggiamenti siano inopportuni vista la gravità della situazione che stiamo vivendo.

A mio avviso, le strade percorribili sono due: o il vicesindaco si dimette oppure il Sindaco dovrebbe ritirargli le deleghe. Dopo tutti questi mesi chiedo al Sindaco di prendere finalmente una posizione chiara: non credo si possa continuare a sottovalutare questo comportamento. Con che faccia chiederà ai senigalliesi, nei prossimi mesi, ulteriori sacrifici quando il suo vice ripetutamente manda messaggi che vanno in pieno contrasto con le sue indicazioni?

Dario Romano
Partito Democratico

“Bilancio vuoto nel merito e forzato nel percorso istituzionale. Così non si va da nessuna parte, Senigallia rischia l’isolamento”

Si sono appena concluse le commissioni di “approfondimento” sul bilancio. Speravamo di incidere sviscerando i numeri, giorno dopo giorno. Un percorso del genere ha bisogno di almeno 5-6 giorni di commissioni. Il Presidente Bello, ancora non si capiscono i motivi, ha forzato la mano, come tra l’altro segnalato anche dal Presidente di Commissione Campanile, convocando lui stesso (senza averne competenza e senza presupposti di regolamento) le commissioni. Da svolgersi in due giorni, mattina pomeriggio e sera. Un atteggiamento, nel rispetto dei regolamenti, ai limiti della legittimità, ma questo sarà oggetto di un percorso separato tutto da verificare.

Nel merito, invece, si può vedere come questo bilancio sia sostanzialmente vuoto e preveda numeri e investimenti già previsti dalla passata amministrazione. Non che ci fosse da aspettarsi una rivoluzione, però non c’è praticamente nulla di quanto promesso. Non c’è nessuna riduzione della TARI, in attesa del decreto che arriverà da Roma. Non si procederà nemmeno con i ristori richiesti da imprese e associazioni di categoria, come è stato fatto a Pesaro e ad Ancona. Nulla su opere pubbliche, vedi il ritorno al doppio senso del Ciarnin, promessa sul quale si è battuto molto in campagna elettorale. Si è tolto dal piano dei lavori per quest’anno, invece, il rifacimento di Piazza Simoncelli: un errore grave e un’assenza di visione/programmazione del centro storico.

Necessario che si parli in modo serio della macchina comunale, poi: togliere la previsione dei dirigenti è una scelta programmatica scriteriata, un comune di quasi 50.000 abitanti e con 300 dipendenti ha necessità di dotarsi di un coordinamento dirigenziale. Questo non deve escludere in alcun modo la necessità di assunzioni, ma la farraginosità vista nel percorso di Bilancio è figlia anche dell’assenza di un dirigente preposto. Non bisogna cedere al populismo del piccolo risparmio, perché poi quelle cifre risparmiate nel breve periodo possono diventare problemi in futuro e tradursi in una paralisi dell’attività amministrativa. Altri comuni che hanno scelto questa soluzione sono immediatamente tornati indietro. Faccio appello al Sindaco e assessore al Personale per fermare questo percorso, prima che sia troppo tardi.

Durante la sessione di bilancio, comunque, presenteremo le nostre proposte e i nostri emendamenti per migliorare questa manovra nata male, perché tutti abbiamo a cuore le sorti della nostra città.

Interrogazione a risposta scritta su escavo foce fiume Misa

Senigallia, 02/03/2021

Al Sindaco

P.c. al Presidente del Consiglio Comunale

Premesso che, tra le misure di mitigazione del rischio idraulico di Senigallia, una di questa è relativa all’escavo della foce del fiume Misa;

Premesso che, essendo il fiume di competenza della Regione, l’intervento legato all’escavo sarà svolto dal Consorzio di Bonifica delle Marche;

Premesso che, in data 03/11/2020, con il decreto regionale 467, il Dirigente della P.F. Tutela del Territorio di Ancona e Gestione del Patrimonio ha approvato il progetto esecutivo e ammissibilità a contributo e concessione della somma di € 870.000 per quanto riguarda l’”ESCAVO CANALE ED ADEGUAMENTO DELLA SEZIONE IDRAULICA DEL TRATTO TERMINALE DEL CANALE DELLA FOCE DEL FIUME MISA A VALLE DEL PONTE RFI”;

Premesso che, dal 10/01, data di allestimento del cantiere, alla data del 01/03, i lavori si sono fermati e sembra che non si abbia certezza di quando ripartiranno;

Premesso che a breve partirà la stagione estiva e un protrarsi dei lavori in quella zona potrebbe rendere infruibile una delle parti più affascinanti della città oltre che produrre un movimento di sedimi che andrebbe a modificare conseguentemente il colore del mare durante l’estate, cosa non propriamente opportuna nel bel mezzo del periodo più propizio per il turismo balneare;

Tutto ciò premesso si chiede al Sindaco:

  • Perché si sono interrotti i lavori dell’escavo canale? Quando riprenderanno e quando termineranno?

Si richiede risposta scritta.

Dario Romano

Capogruppo consiliare Partito Democratico

“In Viale Anita Garibaldi si farà la pista ciclabile, la nostra proposta valutata positivamente. Ora avanti con la Ciclovia Adriatica a Marina Vecchia e verso Marzocca”

Finalmente una buona notizia. Da mesi proponiamo un approccio diverso legato alla mobilità, e sembra che questa modalità propositiva inizi a dare qualche frutto, soprattutto nell’interesse di tutti i senigalliesi. Ad una mia precisa interrogazione, infatti, che chiedeva la possibilità di inserire la pista ciclabile nel progetto di risanamento di Viale Anita Garibaldi, l’assessore ai lavori pubblici ha confermato questo possibilità. Aspettiamo di vedere in commissione il progetto definitivo e quello esecutivo, tenendo conto che il tutto dovrebbe prevedere, a nostro avviso, la pista ciclabile, il marciapiede, i parcheggi per i residenti/attività e la corsia per gli autoveicoli. Bene quindi che si inizi a ragionare su una mobilità che metta al primo posto la sicurezza dei cittadini, degli studenti, dei residenti, a discapito del traffico veicolare e dell’inquinamento.

Aspettiamo di vedere lo stesso approccio per quanto riguarda il doppio senso del lungomare al Ciarnin, proposta oramai da accantonare mentre bisogna insistere nel rapporto con RFI e proporre un sottopasso tra Lungomare e Statale, che possa tenere conto delle esigenze dei residenti in primis.

Aspettiamo di vedere lo stesso approccio per il prolungamento della Ciclovia Adriatica verso Marzocca e per la pista ciclabile su Lungomare Mameli, oramai non più rinviabile e da accelerare nella sua realizzazione –così come il rifacimento dell’asfalto, sperando che non si arrivi a stagione estiva iniziata, sarebbe un disagio gravissimo per le attività della zona-.

Noi ci saremo e saremo come sempre propositivi e concreti nell’azione di controllo e di rilancio, nell’interesse di tutta la città.

Interrogazione a risposta scritta su pista ciclabile in Viale Anita Garibaldi

All’assessore ai lavori pubblici
P.c. al Presidente del Consiglio Comunale

Premesso che negli ultimi 20 anni sono stati implementati decine di km di percorsi ciclabili all’interno del Comune di Senigallia al fine di garantire sempre più una mobilità che sia da un lato sostenibile e rispettosa dell’ambiente, dall’altro che abbia al centro la sicurezza degli utenti;
Premesso che si è in attesa di vedere completato il progetto di Ciclovia Adriatica per quanto riguarda Lungomare Mameli (non più rinviabile) e il Lungomare Da Vinci in primis;
Premesso che, soprattutto per quanto riguarda le vie che interessano una viabilità cosiddetta di “quartiere” l’esistenza delle piste ciclabili sia un elemento fondamentale per aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti;
Premesso che pochi giorni fa è stato approvato in Giunta il progetto di fattibilità tecnico-economica per il risanamento conservativo di Viale Anita Garibaldi;
Premesso che passeranno ancora diversi mesi prima dell’approvazione del progetto a livello prima definitivo e poi esecutivo, quindi c’è tutto il tempo necessario di apportare migliorie al progetto;
Tutto ciò premesso si chiede all’assessore ai lavori pubblici:
– E’ in previsione l’inserimento, nelle nuove fasi di progettazione del risanamento di Viale Anita Garibaldi, di una pista ciclabile che possa così permettere a chi viene dalla zona del Campus in Via D’Aquino e Via Capanna di raggiungere Piazza Diaz –e quindi il lungomare- in piena sicurezza? Tale previsione dovrebbe contenere la pista ciclabile, la corsia per le automobili, i parcheggi per i residenti/attività;
Si richiede risposta scritta.

Dario Romano

Capogruppo consiliare Partito Democratico

Sanità, i dem attaccano Acquaroli e Olivetti per l’inerzia e il silenzio sull’ospedale di Senigallia

I consiglieri del Pd: «Inerzia dell’attuale giunta comunale; assordante e improvviso silenzio del braccio civico rappresentato dal comitato a difesa dell’ospedale di Senigallia e indifferenza dell’amministrazione Acquaroli»

SENIGALLIA – «Dove sono finite le promesse di Acquaroli e Olivetti per il potenziamento dell’ospedale di Senigallia e dei servizi dell’Area vasta 2?». Se lo chiedono i gruppi consiliari Pd in Regione e Comune. Ad Ancona i consiglieri regionali Maurizio Mangialardi, Antonio Mastrovincenzo e Manuela Bora hanno presentato un’interrogazione che andrà presto in discussione all’Assemblea legislativa delle Marche. Simile azione è stata annunciata dal capogruppo senigalliese Dario Romano.

Secondo Mangialardi, ex sindaco della spiaggia di velluto, si è oggi «di fronte all’inerzia dell’attuale giunta comunale di Senigallia, i cui componenti sembrano aver perso la bacchetta magica esibita in campagna elettorale; all’assordante e improvviso silenzio del suo braccio civico rappresentato dal comitato a difesa dell’ospedale; all’indifferenza dell’amministrazione Acquaroli».

Eppure non sono mancati i processi di potenziamento dell’ospedale senigalliese, secondo il capogruppo dem in regione. «Nel corso dell’ultimo quinquennio all’ospedale di Senigallia sono stati nominati i direttori delle unità operative complesse di medicina, del centro trasfusionale, di nefrologia, di neurologia, di pediatria e di ginecologia. Un risultato importante – spiega Mangialardi – per il processo di potenziamento del nosocomio cittadino, ottenuto grazie a un costante e proficuo rapporto di collaborazione tra la mia amministrazione comunale e la giunta regionale guidata da Luca Ceriscioli. Un processo che, tuttavia, tanto per l’ospedale di Senigallia quanto per i servizi dislocati nel territorio dell’Area vasta 2, va ora completato».

Da qui l’appello alle due amministrazioni, quella regionale e quella comunale senigalliese, a muoversi per portare avanti la programmazione iniziata con le giunte di centrosinistra. Tra le richieste avanzate dai consiglieri c’è soprattutto la nomina del direttore della unità operativa complessa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Senigallia, «ancora vacante nonostante da mesi sia stato espletato il concorso».
Inoltre, i dem chiedono di «avviare quanto prima lo svolgimento dei concorsi per la sostituzione dei direttori dei reparti di ortopedia, chirurgia, gastroenterologia nell’ospedale di Senigallia, già banditi dalla precedente amministrazione regionale e per i quali sono state già presentate le domande, di individuare il responsabile farmacia di Senigallia e di procedere alla nomina dei responsabili di otorinolaringoiatria, oculistica, fisiatria e radiologia afferenti alle unità operative complesse dell’area vasta 2». Unità a cui manca anche il personale, e questo è un malanno ormai cronico.

A Mangialardi fa eco il capogruppo senigalliese Dario Romano che sottolinea come la situazione all’ospedale di Senigallia stia diventando critica: «è bene che si attivino tutti i livelli istituzionali per dare giuste risorse, personale e organizzazione al nostro presidio ospedaliero. Grande rammarico nel vedere che il sindaco ed ex presidente del comitato a difesa dell’ospedale, comitato che ora parla di tutto tranne che di sanità, non sia presente a difesa delle nostre istanze, mentre in campagna elettorale era a braccetto con Acquaroli promettendo grandi cambiamenti in nome della sovranità sanitaria senigalliese. Basti pensare che i due pediatri assunti da poco all’interno dell’area vasta, anziché a Senigallia, sono finiti entrambi a Jesi. Stiamo assistendo a un balletto sulle nomine e sugli incarichi, quando invece ci sono procedure bandite ed esperite da tempo che aspettano solo una risposta precisa e puntuale. Il sindaco si faccia sentire in Regione, se ha a cuore le sorti della sanità cittadina».

di Carlo Leone – notizia pubblicata su www.centropagina.it

La ciclovia Adriatica non proseguirà verso Marzocca, almeno per i prossimi due anni

In seguito all’interrogazione presentata a metà gennaio, è arrivata ieri la risposta dell’assessore Regine, inequivocabile vista la chiarezza messa in campo.

A domanda precisa sul prolungamento della Ciclovia Adriatica di Lungomare Da Vinci verso Marzocca, mi è stato risposto che il Comune ha chiesto alla Regione Marche la proroga dei termini per la fine dei lavori. Con questa proroga i lavori possono essere terminati entro il 31/12/2023. Perciò, per almeno due anni, se non tre, del prolungamento della pista ciclabile non se ne parlerà. La motivazione ufficiale? E’ presto detto, l’assessore afferma che si chiederà l’autorizzazione alla Regione Marche per utilizzare le risorse economiche, quasi 200.000 €, per il collegamento tra il ponte ciclabile sul Fiume Cesano e la viabilità ordinaria.

La domanda che sorge spontanea è: perché dirottare risorse già previste, con una fase di progettazione già presente, su qualcosa che è ancora in corso di progettazione dalla Regione Marche e che ha un orizzonte temporale molto più lungo mentre la Ciclovia verso Marzocca poteva essere realizzata immediatamente? Uno non esclude l’altro, è vero, ma le risorse per il collegamento dal Cesano alla viabilità ordinaria potrebbero essere comunque chieste alla Regione, poiché tra l’altro al Governo della stessa c’è anche il partito dell’assessore Regine (la Lega). Invece no, è molto meglio spostare risorse da una questione spinosa e che sarebbe difficile da affrontare da un punto di vista del consenso a una più semplice. Immobilismo, in una sola parola. Sulla futura Ciclovia adriatica verso Marzocca, infatti, i nostri amministratori dovrebbero scegliere se farla a senso unico, doppio senso, sacrificare parcheggi, mettere al primo posto la sicurezza. Sono tutte scelte che non producono consenso, a differenza di quelle ad alto impatto mediatico che magari non saranno mai realizzate (ve lo ricordate il doppio senso del Lungomare al Ciarnin?). Vigileremo attentamente su questo spostamento di risorse per fare in modo che non si perdano, perché questo è il vero rischio dell’immobilismo: perdere le opportunità di progresso e di sviluppo per la nostra città.